Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, pranzo al Penzo con i Grifoni
Lunch-match ricco di insidie, ballottaggi in attacco. Inzaghi: «Non potremo sbagliare»
VENEZIA Stavolta gli ingredienti perché il Penzo assomigli una volta tanto alla bombonera sognata da tifosi e addetti ai lavori e, soprattutto da Joe Tacopina con il nuovo stadio da costruire sul quadrante di Tessera, ci sono tutti.
L’orario (si gioca alle 12.30), l’assenza di partite della massima serie, il profumo di alta classifica che inebria i cuori dei tifosi arancioneroverdi. Saranno in tanti, oggi, quasi sicuramente si supererà quota 4500 e c’è la possibilità concreta di arrivare a cinquemila spettatori. Venezia-Perugia evoca ricordi epici, di quando Maniero e Recoba incantavano il Sant’Elena e quando ancora Maurizio Zamparini era in sella e alla ricerca di un salto di qualità definitivo e, soprattutto, di un nuovo impianto mai realizzato. Tutti ricordi che balenano talvolta nella mente dei tifosi, mentre i protagonisti di oggi cercano di concentrarsi unicamente su quello che sarà la strettissima attualità. E cioè un Perugia partito a razzo, poi incappato in cadute fragorose e che ha già cambiato allenatore, con Roberto Breda che cerca ancora una faticosa quadratura del cerchio dopo aver raccolto il passaggio di testimone da Federico Giunti, oscillando tra moduli diversi.
«Il Perugia ha il secondo miglior attacco del campionato di serie B — evidenzia Filippo Inzaghi — nonostante sia in un momento non positivo: quando hai giocatori come Di Carmine che è indubbiamente l’attaccante più forte della categoria, poi Han e Cerri, più tutto il resto, è chiaro che sei nei primi posti come attacco e sei molto pericoloso. Quella è la loro arma più importante e noi dovremo cercare di limitare un attacco forte, ma l’abbiamo già fatto. Non dovremo sbagliare una mossa, perché sono giocatori letali in area di rigore. Poi dovremo giocare come sappiamo fare, cercare di essere belli compatti, di essere pericolosi in avanti. Sono le solite partite però, chiaramente, il punto forte del Perugia ce lo abbiamo bene in testa e dovremo cercare di limitarlo al massimo». Insomma, certo non un impegno semplice con un cliente sempre scomodo e questo Pippo Inzaghi lo sa benissimo.
Oggi non ci saranno Audero e Mlakar, impegnati con le rispettive Nazionali e marcherà visita Fabiano, che non ha recuperato dal più recente infortunio. Per il resto i ballottaggi più serrati sono in attacco, dove sono in quattro per due maglie: gli errori di Brescia potrebbero costare il posto a uno tra Moreo e Marsura, con il rientro dal primo minuto di Zigoni. In porta potrebbe toccare a Gori anche se Inzaghi lascia aperto il ballottaggio con Vicario. «Entrambi i portieri mi danno ampie garanzie — spiega — Vicario quando ha giocato ha fatto molto bene, è un giovane molto interessante. Gori è un professionista esemplare, un grande portiere. Non è una scelta facile, mi dispiacerà per chiunque lascerò fuori dei due, perché sono alla pari e meriterebbero entrambi di giocare».