Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mazzette sui lavori al Bo, smantellat­a la cricca degli appalti

Due arresti, dieci indagati. «Un comitato d’affari»

- PADOVA Roberta Polese © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Appalti in cambio di favori. Una vero e proprio «comitato d’affari» che gestiva i lavori all’università di Padova. Con l’accusa di corruzione sono stati arrestati ieri il dirigente dell’area Edilizia e Sicurezza del Bo, Ettore Ravazzolo, e Massimilia­no De Negri, impresario edile della Bassa padovana. Altri dieci indagati.

Piccoli appalti e affidament­i in cambio di piaceri personali: una ristruttur­azione, una sistemata all’impianto idraulico, una ritinteggi­atura in casa. È questo il quadro delle accuse che ieri ha portato gli uomini della polizia giudiziari­a della procura di Padova ad arrestare un dirigente universita­rio e un piccolo impresario locale. Ai domiciliar­i sono finiti Ettore Ravazzolo, 57 anni di Valdagno, dirigente dell’area Edilizia e Sicurezza dell’università di Padova, e Massimilia­no De Negri, 47 anni, impresario edile di Santa Margherita d’Adige, nella Bassa Padovana. Le ipotesi di reato al momento formulate sono corruzione e turbativa d’asta.

Insieme ai due arrestati sono finite nei guai altre 10 persone: sei dipendenti dell’università e altri quattro piccoli impresari locali. Decine sono le perquisizi­oni eseguite ieri negli uffici universita­ri di palazzo Storione, nelle abitazioni e nelle imprese delle persone coinvolte. Secondo l’ordinanza firmata dal gip Domenica Gambardell­a il dirigente Ettore Ravazzolo avrebbe frazionato g l i a f f i d ame n t i p e r le manutenzio­ni negli stabili dell’università senza rispettare la norma sulla rotazione delle imprese ( una regol a che consente a tut t i i piccol i imprendito­ri di lavorare per gli enti pubblici), affidando i lavori sempre allo stesso gruppetto di imp r e s a r i . No n s o l o , il dirigente si sarebbe preoccupat­o personalme­nte di accelerare le prat iche di pagamento, in modo che le imprese «amiche» venissero liquidate nel più breve tempo possibile. De Negri sarebbe stato uno dei beneficiat­i di questo sistema, e per ottenere g l i a f f idament i a v r ebbe a s s i c u r a to a l d i r i g e n t e manutenzio­ni e lavori nelle case private di Ravazzolo, ovvero una villa a Valdagno e un appartamen­to in affitto in cui il manager pubblico vive in centro storico a Padova, in via Daniele Manin, a due passi dall’università. Gli appalti frazionati supererebb­ero un valore complessiv­o di 100mila euro. Le contropart­ite sarebbero, sempre secondo la procura, lavori privati per 51mila 500 euro. L’inchiesta, s e gui t a pa s so pa s so da l pubblico ministero Sergio Dini e dal procurator­e capo Matteo Stuccilli (che hanno firmato richieste di misure cautelari e sequestri), è partita nel 2016 con l ’ espos to del ret tore Rosario Rizzuto.

Rizzuto viene informato che c’è qual cosa che non torna ne l l a « rot a z ione » de g l i affidament­i: lavorano sempre le solite ditte, nessun’altra viene ammessa nel «cerchio magico». Il rettore, dopo una prima istruttori­a, porta il caso ai magistrati e si mette a disposizio­ne fornendo tutto il materiale utile alle indagini. Come si dice in casi come questi « partono i telefoni » , ovvero si mettono sotto ascolto i cellulari, i microfoni vengono pi a z z a t i ne i pos t i in cui Ra v a z zo l o e De Ne g r i s i incont rano: auto, uf f ici , ristoranti. Il meccanismo, inol t re, prevedeva che le piccole imprese partecipas­sero a turno alle offerte, ritirandos­i all’ultimo per lasciare il posto a qualcun altro, in modo che la rotazione ci fosse sì, ma tra pochi prescelti e non tanto in base al prezzo dell’offerta pubblica, ma a quello che erano in grado di offrire a Ravazzolo sul piano dei favori personali. Nei mesi in cui il dirigente è finito sotto indagine, tra giugno e dicembre 2016, la polizia giudiziari­a ha contato almeno 4 ma n u t e n z i o n i gestite illecitame­nte: il lavori di infiltrazi­one nelle aule di Scienze Chimiche, le opere di ritinteggi­atura a Semeiotica d e n t r o a l l ’o s p e d a l e , le manutenzio­ni al Maldura, sede di Lettere, e quelle dentro l’aula di informatic­a in via Belzoni. D a l l ’a n a l i s i d e l va l o re complessiv­o dei lavori è emerso che qualcuno dentro gli uffici aveva deciso di spezzettar­e l’appalto in modo fa farlo rimanere sotto la soglia di legge che consente di scegliere le di t te su chi ama t a s enz a r i spet tare i l pr incipio di rotazione. La firma sotto questi « frazioname­nti » giudicati arbitrari, sarebbe quella del dirigente Ravazzolo. Che però pare non abbia fatto tutto da solo.

La procura ha indagato anche Marco Canton, Riccardo Ferrari e Fabio Pasinato del settore Progettazi­one sviluppo edilizio, Katia Morieri del Se r v i z io manutenz ione , Umberto Turrini, ricercator­e del dipartimen­to di Ingegneria civile e ambientale, e Silvano Fr anchini , anche lui de l dipartimen­to di Ingegneria. Quale sia il loro ruolo non è ancora chiaro, le indagini e le p e rq u i s i z i oni fatte ieri serviranno a inquadrare con precisione le loro condotte. Il gip ha 10 giorni per sentire gli arrestati che si affidano ai legali difensori Giuseppe Pavan e Giovanni Caruso.

 ??  ??
 ??  ?? L’inchiesta Sopra, da sinistra, il pm Sergio Dini con il procurator­e capo di Padova, Matteo Stuccilli. Sotto, l’ingegner Ettore Ravazzolo
L’inchiesta Sopra, da sinistra, il pm Sergio Dini con il procurator­e capo di Padova, Matteo Stuccilli. Sotto, l’ingegner Ettore Ravazzolo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy