Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I comunali sono i più pagati «Ma Brugnaro ha tagliato tutto»

- Giulia Busetto

Più pagati e più assenti. Sono i dipendenti comunali veneziani secondo Ermes, il rapporto sui Comuni italiani presentato a Roma qualche giorno fa. Ma i sindacati lo contestano: «Ci spiace, ma ora le cose a Venezia non stanno più così. E nell’analisi sono stati buttati troppi dati nello stesso calderone». Secondo lo studio, che compara i numeri raccolti nel 2015, i comunali veneziani non si presentano al lavoro per tre giorni e mezzo in più rispetto alla media nazionale: 53,6 assenze contro 50,2. I dipendenti inoltre battono la media italiana anche nel salario accessorio: 5.443,5 euro contro 4.751. Due posizioni che in quanto a salario e assenze regalano a Venezia la medaglia d’argento tra i capoluoghi di provincia del Veneto dove i comunali sono più pagati (dopo Padova, in cui i fondi del salario accessorio si piazzano a 6.551,3 euro) e meno presenti (dopo Vicenza, con 54,41 giorni medi d’assenza). Una posizione che sembra assegnare un punto all’amministra­zione sulla diatriba aperta del rinnovo contrattua­le del pubblico impiego. Ma le cose, da due anni a questa parte, sono cambiate eccome, rinfaccia la Cgil. «Dal 2016 — puntualizz­a Daniele Giordano, segretario Cgil Venezia Funzione pubblica — il salario accessorio è passato da 5.433,5 a 700 euro lordi. Quei soldi in più determinav­ano anche la quantità dei servizi aggiuntivi garantiti ai cittadini veneziani. Oggi invece le Municipali­tà sono state svuotate di quei servizi. E ci troviamo nella posizione in cui un numero importante di personale è stato ricollocat­o negli uffici centrali o anche in altre mansioni senza corsi di formazione. Colpa del Comune che ha sforato il patto di stabilità. E i 2 milioni e 800 mila euro di sanzioni pagate lo scorso anno, nei fatti, sono stati prelevati dal salario accessorio dei dipendenti». Comunali ricchi? Ride Giordano: «Ma se guadagnano 1100 euro al mese?». I dubbi della Cgil serpeggian­o anche nel metodo scelto dal rapporto. «Non si possono assorbire all’interno delle assenze — continua — sia le ferie, che la malattia, che il permesso per la legge 104, che la maternità. Come si fa a valutarle tutte sullo stesso piano?» E poi, se oggi devono fare una visita specialist­ica di controllo, i dipendenti veneziani non possono nemmeno usufruire dei permessi per malattia, perché il Comune li ha aboliti. Lo sottolinea anche il sindacato riferendos­i all’obbligo di presentare la certificaz­ione di malattia per poter godere del permesso. «Questo — accusa Giordano — va contro la prevenzion­e. Ecco perché, in merito, abbiamo fatto causa al Comune».

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