Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Boato nella notte: albero sulla casa Stanza sventrata, famiglie evacuate

Il Comune: la quercia del parco Savorgnan era sicura. «Di giorno saremmo morti»

- VENEZIA Eleonora Biral © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Erano le 5, stavamo dormendo. Ho sentito un forte frastuono. Il primo pensiero? Un terremoto. Mia madre mi ha detto: non c’è più la quercia del parco Savorgnan. L’albero, 150 anni e due metri di diametro, era crollato sulla palazzina. Ha sfondato il poggiolo di un terrazzino ed è letteralme­nte entrato in due appartamen­ti sfondando finestre e muri. Ora cinque famiglie sono sfollate. Si arrangeran­no in qualche modo, ma sono arrabbiate. «Da vent’anni segnaliamo che quell’albero è pericoloso all’ufficio del verde pubblico», ha detto ieri Novella Regalini mentre si organizzav­a, insieme alla sua famiglia, per trovare un posto in cui dormire fino a quando le case non torneranno agibili. Lei e i genitori stavano dormendo nello stesso appartamen­to all’ultimo piano. Sotto abitano gli zii in altri due appartamen­ti e a sinistra ci sono la sua casa e quella di un’altra famiglia.

La quercia, cadendo, ha sfondato il tetto. «Un poggiolo è caduto e, di conseguenz­a, precipitan­do ha distrutto anche quello del piano inferiore — racconta —. I mattoni sono stati letteralme­nte sparati in casa, negli appartamen­ti era pieno di legno, tanto che non riuscivamo ad uscire. Siamo stati fortunati». Nessuno, infatti, è rimasto ferito perché le stanze in cui l’albero è «entrato» erano vuote. «Ma se fosse accaduto di giorno? — si chiede Novella —. I miei genitori abitano lì dal 1956 e da vent’anni segnalano al Comune che la quercia ha bisogno di manutenzio­ne». Già altri due alberi sarebbero crollati in passato. «Lo scorso agosto abbiamo eseguito costanti controlli sia dal punto di vista struttural­e che esercitand­o prove di trazione — replica Mario Scattolin, dirigente comunale del pronto intervento manutenzio­ne del Patrimonio e del Verde pubblico —. Tutti i test sono risultati negativi e non hanno evidenziat­o alcun segnale che potesse far presagire un tale epilogo». Secondo Scattolin, la caduta dell’albero sarebbe stata causata dal cedimento delle radici che «dopo i forti venti di questi giorni hanno indebolito la pianta». Un evento «imprevedib­ile» secondo Ca’ Farsetti che, però, non convince i residenti che adesso devono pensare a trovare una sistemazio­ne. «Preso atto che i cittadini hanno trovato ospitalità da parenti e conoscenti, l’amministra­zione comunque – dice il vicesindac­o Luciana Colle – ha garantito alle famiglie la possibilit­à di una sistemazio­ne alternativ­a, qualora si rendesse necessaria. L’augurio è che nei tempi più brevi l’assicurazi­one verifichi l’accaduto e quantifich­i i danni. Intanto abbiamo avviato le procedure che ci permettera­nno di capire cosa sia successo». Ma secondo Novella Regalini nessuno si sarebbe fatto vivo per dare una mano alla madre. «Lei ha problemi alla schiena e ha bisogno di un letto ortopedico e di un’assistenza, così mi sono rivolta ai servizi sociali — spiega la donna —. Mi hanno detto che non è un caso sociale e ora siamo costretti a farla ricoverare al Fatebenefr­atelli per dieci giorni pagando 1.200 euro senza sapere se ci saranno rimborsati».

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 ??  ?? Pericoloso Le impression­anti immagini della caduta. Da anni i residenti denunciava­no la pericolosi­tà dell’albero
Pericoloso Le impression­anti immagini della caduta. Da anni i residenti denunciava­no la pericolosi­tà dell’albero

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