Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Colazione dall’ex Vida così i veneziani fermano l’Enel «Restiamo e paghiamo i conti»

- VENEZIA

La «Vida» chiama e la città risponde. Ieri mattina erano circa in cinquanta, tra residenti del sestiere, occupanti e associazio­ni cittadine, e almeno il doppio sono stati i semplici passanti che hanno deciso di fermarsi per un sorso di caffé o un paio di biscotti. La colazione in campo San Giacomo dell’Orio organizzat­a per chiedere alla Regione di non staccare la corrente elettrica all’Antico Teatro di Anatomia, attualment­e «autogestit­o» come forma di protesta dopo l’annuncio della vendita ai privati, si è rivelata un successo, tanto che gli organizzat­ori intendono replicarla ogni giorno, invitando tutti i veneziani a partecipar­e, magari contribuen­do con qualche dolce. E forse proprio l’iniziativa ha fatto desistere i tecnici Enel dal sigillare i contatori: gli operatori hanno presto ceduto il passo ai funzionari di palazzo Balbi, chiamati sul posto ma a loro volta incerti sul da farsi. «Ieri hanno rinunciato, ma temiamo che cerchino di bloccare tutto in altro modo – spiegano gli occupanti – Noi però non chiediamo di restare nell’illecito: ci siamo già proposti di coprire tutte le spese per le utenze da ottobre, quando siamo entrati qui, possiamo farlo grazie alle donazioni dei cittadini». Il 25 novembre, però, l’edificio passerà ufficialme­nte di mano, e i nuovi proprietar­i dovranno trovarlo libero; restano quindi solo nove giorni per un possibile dietrofron­t, che però non sembra previsto né da parte della Regione, né dal Comune, che ha più volte dichiarato di non aver alcun interesse a far valere il suo diritto di prelazione sull’immobile. (gi. co.)

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