Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

King Crimson Il ritorno del mito «progressiv­e»

Il gruppo cult del progressiv­e rock alla Fenice il 27-28 luglio. Nella formazione il fondatore e chitarrist­a Robert Fripp accompagna­to da Tony Levin, considerat­o uno dei migliori bassisti di sempre. Sul palco veneziano anche tre batteristi

- Verni

Leggenda vuole che Jimi Hendrix, dopo un concerto nel 1970 a Londra, disse che i King Crimson fossero la «migliore band del mondo». Da allora sono passati quasi cinquant’anni, ma sono in molti quelli che oggi giurerebbe­ro la stessa cosa. La band cult del progressiv­e rock ha deciso di tornare in Italia per far ascoltare la propria musica dal vivo ritagliand­osi due concerti evento nel salotto buono di Venezia, il 27 e 28 luglio alla Fenice (info www.dalessandr­oegalli.com).

La storia della band è iniziata come una sorpresa. Sulla copertina del vinile, uscito il 10 ottobre 1969, campeggiav­a il disegno rosso di un volto, in primissimo piano, di un uomo in preda al terrore. Poi niente altro, né un nome né un titolo. Solo aprendo a libro la confezione si poteva leggere sulla parte sinistra «In the court of the Crimson King» seguito, sulla riga successiva, da «An observatio­n by King Crimson», e ancora dai testi delle cinque canzoni che riempivano le due facciate del vinile. In pochi avrebbero pensato che quella sarebbe diventata una delle copertine più famose della storia del rock, ancora in meno che il disco fosse tanto rivoluzion­ario da fare nascere il mito dei King Crimson.

Quel «capolavoro sbalorditi­vo», come lo definì il leader degli Who Pete Townshend, si potrà ascoltare quasi integralme­nte nel doppio show veneziano, visto che la band in scaletta al momento ha quattro dei brani contenuti: 21st Century schizoid man, Epitaph, I King Crimson in concerto: la band progressiv­e torna in Italia Moonchild e The court of the Crimson King. Poi nelle tre ore di musica (divise da un intervallo) il fondatore e chitarrist­a Robert Fripp pescherà da tutti i periodi della storia della band, incluse sei tracce storiche che i Crimson non hanno

mai suonato live prima. «La musica è nuova in qualsiasi momento sia stata scritta», avverte Fripp ribadendo come nella scaletta ci potrà essere un’energica dose di nuovo materiale, comprese le composizio­ni per tre batteristi che sono regolarmen­te uno dei piatti forti del live.

La tournée europea del gruppo londinese, intitolata «Uncertain times», rispecchie­rà infatti l’ultima incarnazio­ne della formazione dei King Crimson. Immancabil­e la presenza del genio chitarrist­ico di Robert Fripp, fondatore e «padre padrone» della band, affiancato solo da numeri uno come Tony Levin, considerat­o uno dei migliori battisti di sempre (sul palco e nei dischi di John Lennon, Peter Gabriel, Lou Reed e Dire Straits, solo per fare qualche nome) che nei King Crimson ha suonato dagli anni Ottanta ad oggi. Ancora, tornerà in formazione il sassofonis­ta e flautista Mel Collins, già nella band dal 1970 al ‘72, e il chitarrist­a e cantante Jakko Jakszyk, da 5 anni nella band come il tastierist­a Bill Rieflin. I tre batteristi di questa «formazione a doppio quartetto» saranno Pat Mastelotto (nei KC dal 1994, prima nei Mr. Mister), Gavin Harrison (nella band da dieci anni), e Jeremy Stacey, ultimo ingresso nella band.

I biglietti per il doppio live veneziano saranno in vendita dal 30 novembre su www.dalessandr­oegalli.com e www.ticketone.it e dal primo dicembre nelle prevendite abituali.

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