Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Strada a due piani per arrivare a Venezia
Nuovo svincolo pronto nel 2020, Marghera più vicina. Investimento da 17 milioni
Due anni e mezzo di lavori, nel 2020 il nuovo svincolo davanti al Vega rivoluzionerà l’accesso a Venezia. Un viadotto, due rotonde, il ponte «allungato», tutto diventerà più semplice superando i problemi che oggi ostacolano gli spostamenti. Sarà più facile accedere al Vega, ma anche raggiungere il centro storico dal polo universitario di via Torino. Il costo dell’intervento sfiora i 17 milioni che saranno interamente finanziati dallo Sviluppo Economico.
Non sarà troppo bello, ma sicuramente utile. Di sicuro rivoluzionerà la viabilità di accesso e di uscita da Venezia creando nuovi collegamenti diretti con via Torino e il Vega. La svolta arriva con un cavalcavia e due rotonde, una in quota alla fine del ponte di via Torino: due anni e mezzo di lavori e nel 2020 ci sarà il nuovo svincolo. Ca’ Farsetti aveva ipotizzato un tunnel, forse meno impattante, ma che avrebbe creato diverse difficoltà legate allo scavo (per la presenza di possibili terreni inquinati) e alla sicurezza stradale, tanto che la maggior parte dei 14 partecipanti alla gara hanno presentate soluzioni alternative che prevedevano un cavalcavia.
Giovedì la giunta ha approvato il progetto definitivo redatto dall’Ati costituita dalle società F&M Ingegneria, Sogen, Net Engineering, G&V Ingegneri associati c he porterà ai primi mesi del 2018 a cominciare i lavori. «L’intervento ha una rilevanza fondamentale in quanto consentirà la piena accessibilità alla zona del Vega, oggi fortemente limitata considerando la quantità di traffico proveniente da Venezia o da San Giuliano — commenta l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto — e consentirà un collegamento tra il Polo universitario e la macro-isola del Polo Industriale». Ma anche a un accesso diretto a Venezia proveniente da via Torino bypassando il «giro dell’oca» dell’attuale troso. La soluzione proposta prevede due rotonde, una a raso davanti alla Fincantieri che permetterà di distribuire il traffico nelle varie direzioni, e una in quota alla fine del ponte di via Torino con una rampa di discesa per il collegamento diretto con piazzale Roma e una rampa verso l’altra rotatoria e quindi Mestre.
Il nuovo viadotto invece rappresenterà l’asse diretto Venezia-Mestre al di sotto del ponte di via Torino. Il costo è significativo (poco meno di 17 milioni di euro) ma verrà interamente coperto dal ministero dello Sviluppo economico nell’ambito dell’Accordo di programma per la riconversione industriale complessa di Porto Marghera sottoscritto nel gennaio 2015 con il Comune, la Regione e l’Autorità portuale. Inoltre Ca’ Farsetti ha ottenuto il finanziamento con il Bando periferie per il recupero della stazione di Porto Marghera con un investimento di ulteriori 7,6 milioni per riqualificare la zona. «E’ la dimostrazione concreta di come sindaco e giunta abbiano a cuore il rilancio industriale, economico e del settore artigianale per l’intera area», sottolinea Zaccariotto. Per il nuovo svincolo saranno demolite entrambe le rampe esistenti da e per via Torino, realizzato un viadotto a 2+2 corsie in corrispondenza della strada regionale 11 e «allungato» il ponte di via Torino praticamente fino alla ferrovia. Il difficile sarà non creare troppo disagi durante i cantieri. ( f. b.)