Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Interporto diventa «africano» 68 milioni per salvare i terminal

L’offerta di Volpi, l’ipotesi degli scambi con la Nigeria

- MESTRE G. B.

L’Interporto di Marghera ha un nuovo proprietar­io, Gabriele Volpi (nella foto) e la sua holding Orlean, che si occupa di logistica nei porti della Nigeria. Volpi, ex operaio ligure che ha fatto fortuna in Africa, è l’unico ad essersi presentato ai bandi per il subentro alla famiglia De Vecchi, titolari delle aree tra via Fratelli Bandiera e via dell’Elettricit­à. La società è in concordato fallimenta­re dal 2015 ed è attualment­e amministra­ta dai liquidator­i Umberto Lago, Roberto Reboni, Armando Bonetto, con il supporto dello studio legale milanese La Scala. Lunedì scorso è stato chiuso il bando e l’unica busta pervenuta è quella di Orlean.

«Ad aprile abbiamo aperto la manifestaz­ione di interesse e Volpi ha presentato un’offerta irrevocabi­le - spiega Lago - abbiamo rimesso a gara l’Interporto ed è stata aggiudicat­a a Orlean: il 14 dicembre saranno firmati i contratti, mentre il 21 ci sarà il rogito». Volpi ha offerto 68 milioni di euro: 47,5 milioni sono per coprire il concordato di Interporto e Sonora srl («Ha acquisito anche quella società - sottolinea Lago avrà dunque tutte le aree e le banchine»), altri 6 milioni servono per i beni immobiliar­i dell’interporto, 2,85 per gli edifici di Sonora e 10,65 per la partecipaz­ione nella nuova società Terminal Intermodal­e Adriatico. «La holding Orlean intende proseguire con le attività logistiche - conclude il liquidator­e non sappiamo se intenda operare con la Nigeria, dov’è già attiva sul fronte dei prodotti petrolifer­i». È facile supporre, viste le attività che Volpi ha in Africa, che la sede di Porto Marghera possa essere utilizzata anche come scalo per gli scambi commercial­i tra i due continenti.

La procedura di concordato è stata avviata nel 2013 ed è stata approvata due anni dopo, a causa delle difficoltà finanziari­e della famiglia De Vecchi che ha accumulato debiti per 120 milioni di euro. L’azienda si trova alla fine di via Fratelli Bandiera, in direzione di Malcontent­a, in un’area di dodici ettari dove era previsto anche un grande progetto di riqualific­azione con negozi, un hotel, uffici e anche case. Si tratta di un’idea di quindici anni fa e molti, in città, credevano che si sarebbe realizzata creando una vera «Porta sud» d’accesso alla città. Così non è stato e ora è in arrivo Volpi, che con il conte Giuseppe, che cento anni fa ha permesso la nascita di Porto Marghera, non ha alcun grado di parentela.

Il titolare di Orlean è nato in Liguria, a Recco, dove da giovane ha lavorato come operaio alle Industrie meccaniche. Nel 1976 l’emigrazion­e in Nigeria e l’inizio del suo successo, che lo ha portato, lo scorso luglio, a entrare nel salvataggi­o di Carige acquisendo il 6 per cento delle quote. In Africa, Volpi, dagli anni Ottanta, si occupa di logistica nel settore petrolifer­o con concession­i nei quattro porti nigeriani di Lagos, Warri, Port Harcourt e Calabar e lavora con multinazio­nali come Exxon, Texaco, Total, Mobil, Shell e anche con l’italiana Eni. L’acquirente dell’Interporto non è nuovo ad inchieste giudiziari­e e, per la relazione «Keeping foreign corruption out of the United States» della commission­e permanente d’inchiesta del senato Usa, la sua fortuna sarebbe legata ai rapporti con il vicepresid­ente nigeriano. Volpi ha anche una passione per lo sport: nel 2000 ha acquisito la «sua» Pro Recco, nel 2008 lo Spezia Calcio e nel 2012 Hnk Rijeka.

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