Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, punto che pesa
Pari 0-0 al Barbera, la difesa di Inzaghi è una diga: poche emozioni, per i lagunari tre infortunati con Domizzi espulso. Il tecnico: «Qui un’altra squadra avrebbe sbandato»
Missione compiuta. Se l’obiettivo della vigilia era quello, osservando in tutta evidenza l’evolversi del match del Barbera, di bloccare sul pari il Palermo, si può dire che Filippo Inzaghi abbia centrato in pieno il bersaglio.
Certo, l’attacco non ha praticamente mai tirato in porta, confermando tutte le perplessità che circondano il reparto, ma uno 0-0 sul campo di una delle favorite alla promozione è sicuramente un risultato da accogliere con positività e fiducia. A proposito dell’attacco: ieri proprio dalla Sicilia sono cominciate a filtrare le prime voci di una possibile cessione di Alex Geijo, pure schierato titolare da Inzaghi accanto a Moreo. Di sicuro il Venezia a gennaio qualcosa farà, perché il reparto continua a non segnare e fatica persino a tirare in porta. Difficile capire se le colpe siano esclusivamente delle punte, oppure se sia una questione di modulo e di equilibri, visto che il 3-5-2 scelto quest’anno penalizza molto chi deve buttare la palla dentro. Di sicuro fra gli attuali componenti della prima linea arancioneroverde, quello che sembra essere il più forte indiziato alla cessione è proprio lo spagnolo, anche se lo stipendio molto elevato complica le cose. Zigoni è stato acquistato in estate, Moreo piace molto a Inzaghi, mentre resta da valutare anche la posizione di Marsura. In difesa invece Fabris piace al Padova.
«Abbiamo avuto tre cambi per infortuni — spiega a fine partita Inzaghi a Skysport — un’altra squadra contro un Palermo da serie A sarebbe andata allo sbando. Sono molto felice per i ragazzi, hanno fatto una prestazione importante, negli ultimi 20 minuti avevamo in canna anche la sorpresa ma non ci siamo riusciti. Siamo in un’ottima posizione in classifica, insperata all’inizio della stagione e dobbiamo continuare così. Per affermarsi nel calcio come allenatore serve anche un pizzico di fortuna, trovarsi al posto giusto nel momento giusto e a me è capitato con il Venezia, con una società solida e un ottimo ambiente. Mi diverto, lavoro, ed è questa la cosa più importante. Due anni fa eravamo in D e loro in A, abbiamo tenuto testa a tutte le squadre migliori, il Palermo ha nove nazionali, noi abbiamo la miglior difesa del campionato. Gattuso? Rino ha la fortuna di avere una squadra forte, sa come si fa calcio e può fare bene».
Insomma, bicchiere pieno per tre quarti, anche se l’assenza di Nestorowski ha ulteriormente spuntato un Palermo che pare avere seri problemi a trovare continuità e ad estraniarsi dal caos societario che circonda la squadra. E magari in alcuni momenti della partita si sarebbe potuto osare qualcosa in più. La nota negativa sono gli infortuni (ben quattro, considerato che Domizzi è rimasto in campo stringendo i denti nonostante una fitta alla coscia che andrà valutata e la sciocca espulsione proprio del capitano nel finale, per doppia ammonizione. Sono usciti di scena prima Modolo, poi Falzerano e infine Moreo, tutti per guai muscolari. Al momento la difesa antiPro Vercelli in alto mare, visto che l’unico dei tre titolari sicuramente a disposizione sarà lo sloveno Andelkovic, ieri praticamente perfetto contro la sua ex squadra.
Poche, pochissime davvero le emozioni in una partita bloccata e tesa, con Audero che ha sbarrato per tre volte la strada ai rosanero. Bruno Tedino ha dovuto rinunciare a Nestorowski e Pinato, nel finale, con un tiro deviato ha costretto Posavec a un bell’intervento in tuffo. Per poco non ci scappava la beffa per il Palermo, che non avrebbe davvero meritato la sconfitta.