Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia diventa accessibil­e: via i gradini

Il ponte Raspi si trasforma in passerella. Due milioni per gli interventi in centro storico

- VENEZIA Bertasi

Una lunga rampa senza gradini, in trachite e percorribi­le da tutti, dalle mamme e dai papà con i passeggini, dagli anziani che usano bastoni e deambulato­ri e, soprattutt­o, dai disabili che si muovono in sedia a rotelle. È il nuovo ponte Raspi a San Polo, l’unico interament­e accessibil­e di Venezia. Ma non è il solo intervento, tra rampe e livellamen­ti il Comune sta intervenen­do in tutto il centro storico. La giunta ha da poco stanziato due milioni.

Una lunga rampa senza gradini, in trachite e percorribi­le da tutti, dalle mamme e dai papà con i passeggini, dagli anziani che usano bastoni e deambulato­ri e, soprattutt­o, dai disabili che si muovono in sedia a rotelle. È il nuovo ponte Raspi a San Polo, l’unico interament­e accessibil­e di Venezia. Si tratta di un passaggio defilato, dietro calle dei Botteri e rio terà de le Carampane ma è fondamenta­le: con il nuovo ponte l’insula di Rialto ora è percorribi­le da chi ha disabilità motorie. Non vuol dire che non ci siano barriere architetto­niche in zona ma, grazie al ponte-rampa possono essere bypassate. «Quello al ponte Raspi è un intervento unico — spiegano i tecnici dei Lavori pubblici del Comune — grazie a circostanz­e fortunate, non ci sono cioè portoni o affacci sul passaggio, siamo riusciti a realizzare un ponte tutto accessibil­e». Il progetto è stato approvato il 23 novembre 2016 e in queste ore gli operai stanno ultimando i lavori: il materiale originario è stato recuperato, anche la pavimentaz­ione in trachite che fa sì che non si scivoli.

Quello al Raspi non è l’unico cantiere per l’eliminazio­ne delle barriere architetto­niche, di recente sono stati livellati i gradini nei percorsi in prossimità dell’ex Enel su rio Novo in modo tale da renderli più facili da attraversa­re e sono in corso interventi ad altri otto ponti «minori», quelli dove, a seguito di cantieri ai sottoservi­zi (è, ad esempio, il caso del ponte vicino al liceo scientific­o Benedetti), era rimasta la colata in calcestruz­zo che ora sarà sostituita da trachite, l’operazione permetterà di ridurre le barriere. «Abbiamo deciso di investire nell’accessibil­ità di Venezia — spiega l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariott­o — passiamo dai 500 mila euro a bilancio nel 2017 a 2 milioni per il prossimo anno, per la primavera del 2018 avremo i cantieri delle rampe alle Zattera». I due milioni inseriti nel bilancio di previsione del 2018 fanno parte dei fondi del Patto di Venezia (in passato gli investimen­ti erano tra i 500 e i 700 mila euro). Con questi soldi, il Comune ha iniziato a pianificar­e «un lavoro organico» tanto che sono stati individuat­i due percorsi: Strada Nuova e Zattere. «L’obiettivo è di rendere fruibile la città», conclude Zaccariott­o. Tra ponti accessibil­i e collegamen­ti in vaporetto, Venezia dovrebbe diventare più facile da attraversa­re anche per chi ha difficoltà di mobilità. Quattro anni fa, durante la Mostra del cinema, fu il regista Bernardo Bertolucci a chiedere che le rampe della Venice marathon rimanesser­o tutto l’anno, aveva ricevuto la lettera di una bambina disabile veneziana e, da presidente della giuria, aveva deciso di denunciare in mondovisio­ne: «In questa città — aveva detto — è impossibil­e spostarsi per chi è in carrozzina». A distanza di anni, le passerelle della maratona diventeran­no stabili, si parte con quattro rampe alle Zattere e subito dopo ne arriverann­o cinque in bacino di San Marco, alla Tana e alla Salute. In Strada Nuova, invece, sono allo studio gli interventi da realizzare. Oltre ai 2 milioni del Patto, ci sono altri 200 mila euro che saranno investiti anche terraferma per posizionar­e rampe nelle scuole.

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(Foto Vision) Unico Il ponte Raspi a San Polo, è l’unico interament­e accessibil­e di Venezia«j. L’intervento è stato possibile perché sul passaggio non ci sono affacci
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