Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il condominio che apre le porte e invita a cena
Un palazzo del centro di Padova apre le porte a chi vuole condividere libri, arte, chiacchierate e buon cibo. Una soffitta trasformata in attico per accogliere (nuovi) amici. E’ l’idea di un gruppo di condomini-sognatori
Un palazzo del centro di Padova che apre le porte a ospiti esterni. A chi vuole condividere libri, viaggi, arte, chiacchierate e buon cibo. Una soffitta ristrutturata e trasformata in accogliente attico per ospitare eventi e accogliere (nuovi) amici. E’ l’idea di un gruppo di condomini-sognatori, diventata realtà già da qualche mese, in un crescendo di partecipazione: gente che arriva nel condominio, entra, si accomoda nell’attico, segue gli eventi, si conosce, mangia in compagnia. «Abbiamo immaginato un mondo in cui ci si emoziona, si ricerca, si immagina insieme», spiega Silvia Cogo, anima dell’iniziativa con Marzia, Antonello, Giorgio, Carlo, Paola. Il palazzo è in uno dei quartieri di lusso di Padova, Città Giardino. Gli eventi vengono programmati sulla base delle proposte di uno dei condomini, o anche di esterni. Poi con il passaparola arrivano gli ospiti, all’inizio qualche decina, poi in questi mesi sempre più numerosi. «Ci troviamo in una soffitta condominiale - dice Silvia Cogo - , uno spazio che abbiamo sistemato e chiamato “Buzz in the Attic”. Buzz in inglese significa passaparola, ma anche brusio, bisbiglio. E’ il nostro modo per ospitare nei luoghi domestici, nel nostro palazzo serate di piacevole conversazione con liberi pensatori. Il condominio per storia e natura non è luogo di conoscenza e di condivisione. Ma si può coltivare anche qui una comunità condividendo riflessioni, aggregandoci facendo entrare il nuovo e accompagnando fuori dalla porta il vecchio. Mi riferisco ad abitudini e linguaggi».
In tempi di chiusura, paura dell’altro, individualismo, la scelta del condominio di Padova ha qualcosa di rivoluzionario. Apre al prossimo, crea fiducia, tende la mano, inventa una nuova socialità che parte dentro il proprio ambiente domestico.
«Incontro e scambio di idee: ogni mese nella nostra soffitta condominiale alcune persone mettono a disposizione il loro tempo - dicono - e condividono pensieri su argomenti che variano da scienza, arte, architettura, musica, letteratura, design. E’ la voglia di aprire i nostri luoghi privati, renderli partecipativi e vivi».
In questi mesi tra libri, teatro e conversazioni su medicina o scienza, i temi non sono mancati. Gli ospiti nemmeno. Alla fine c’è chi si mette ai fornelli per tutti e dalla cucina del proprio appartamento porta nella soffitta condominiale prelibatezze o anche una spaghettata improvvisata all’ultimo. Si mangia insieme, si continua a parlare, conoscersi, fare comunità. Il cellulare resta spento, ma nessuno ne sente il bisogno.