Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Coin Excelsior, svolta sulla trattativa «Vicino l’accordo con i proprietar­i»

Boraso: gelo rotto, rassicuraz­ioni per la soluzione positiva. Presto un incontro tra le società

- VENEZIA F. B.

L’accordo ancora non c’è ma potrebbe arrivare nelle prossime settimane «salvando» il Coin Excelsior di Venezia . L’intervento dell’assessore al Patrimonio Renato Boraso sembra essere stato determinan­te se proprietà dello stabile e azienda sono pronti a trovare un’intesa sul canone di affitto. D’accordo le distanze sono ampie, si parla di un milione di euro ma l’intenzione di entrambi di risolvere la questione fa ben sperare. «L’importante era rompere il gelo, l’abbiamo fatto, adesso non spetta certo a noi risolvere la questione — spiega Boraso — Ma ho avuto ampie rassicuraz­ioni dall’avvocato della proprietà della volontà di non far sparire Coin da Venezia».

Il problema era lo scontro tutto «interno» a Coin (famiglia e marchio), tanto da dover costringer­e Ca’ Farsetti ad intervenir­e. Proprio qualche giorno fa l’assessore ha incontrato sindacati, lavoratori e azienda per cercare di trovare una via di uscita. L’ostacolo è dato dalla società proprietar­ia dell’immobile, la Drizzly, che fa capo a Paola Coin che ha chiesto un sensibile aumento di affitto rispetto ai quasi 700 mila euro che la società paga oggi. A quanto pare dopo l’investimen­to di riqualific­azione di tre milioni e mezzo, Coin sarebbe pronta ad arrivare a triplicare il canone che paga, stando però ben al di sotto dei tre milioni di euro all’anno che un nuovo marchio (sembra H&M) sembra disposto a sborsare. Il contratto scade il 28 febbraio e sarà una corsa contro il tempo. Anche perché le ipotesi B (il trasferime­nto in un altro palazzo) e C (il trasferime­nto dei dipendenti in altri punti vendita), non sono prese in consideraz­ione. Il problema è anche legato al nuovo format (Excelsior) che non ha conquistat­o i clienti come doveva. A Venezia ma anche nelle altre città tanto che a Verona lo store è già stato chiuso. Se a questo si aggiungono la vicina presenza del T Fondaco che ha attratto i turisti interessat­i al lusso e il nuovo contratto di affitto particolar­mente alto, il rischio di abbandono dello storico marchio è alto.

I novanta dipendenti hanno anche scritto una lettera aperta alla signora Coin per «esternare il forte stato di disagio che stiamo vivendo per il rischio che il negozio di Venezia possa chiudere a breve». E’ pronta a partire anche una petizione a sostegno del punto vendita di Rialto, ma la situazione potrebbe sbloccarsi presto. L’avvocato Dina infatti a nome della società Drizzly ha espresso all’assessore la volontà di Paola Coin di raggiunger­e un accordo con il Gruppo «perché anch’essa ha a cuore la sua città». Nei prossimi giorni sarà fissato un accordo fra le parti per chiudere velocement­e il nuovo accordo al fine di far cessare ogni preoccupaz­ioni di sindacati, lavoratori e amministra­zione comunale.

Il marchio è a Venezia dal 1947 è il contratto sussiste da 18 anni. «Io e il sindaco — spiega l’assessore Boraso — ci auguriamo che l’intesa arrivi anche prima di Natale per tutelare le famiglie e i posti di lavoro».

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