Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Scarante non supera il «quorum» tutto rinviato
I Vigili del fuoco hanno messo a punto una mappa interattiva che permette di geolocalizzare i punti di interesse, gli idranti attivi e soprattutto i percorsi migliori per raggiungere il luogo di un’emergenza
Grazie all’esperienza e alle misurazioni «sul campo», è emerso che con 60 centimetri di bassa marea sono impraticabili il 70 per cento dei canali, che restano il 30 per cento con 40 centimetri
Ora i vigili del fuoco puntano a mettere insieme i dati
Fumata nera all’Ateneo Veneto. Anzi, quella che doveva essere la prima vera prova di democrazia, in oltre 200 anni di storia, si è trasformata in uno psico-dramma. I tre candidati, l’ambasciatore Gianpaolo Scarante, l’ex presidente del Fai Maria Camilla d’Alberigo Bianchini e l’ex assessore Tiziana Agostini, hanno affrontato la prova delle urne nel pomeriggio di ieri. I primi due sono andati al ballottaggio, ma nessuno dei due ha superato la soglia del 50 per cento più uno stabilita dalla Commissione elettorale. Di fronte all’impasse, la Commissione stessa ha deciso di prendersi dieci giorni per esaminare norme e precedenti e sciogliere i dubbi. Mai si era vista una cosa simile accadere in una delle istituzioni più antiche della città. I soci sono stati chiamati dal presidente uscente, Guido Zucconi, alle 17.30 nel Palazzo di Campo San Fantin. Hanno approvato la nomina di 6 nuovi componenti del Comitato Accademico (Donatella Calabi, Anna Chiarelli, Rocco Fiano, Giorgio Leandro, Giovanna Pastega, Simone Zancani) e dei 5 revisori dei conti (Alessandro Danesin, Giovanni Diaz, Tito Faotto, Raffaello Martelli, Maria Luisa Semi) oltre ad accettare l’ingresso di 14 nuovi soci, tra cui il docente di architettura Mauro Marzo e il giornalista animatore della testata web Ytali, Guido Moltedo. Poi la sfida elettorale: 199 presenti, 175 deleghe. Era il primo turno: 346 voti validi, 9 schede nulle. I risultati: Bianchini 132, Scarante 125, Agostini 109. Sfumava il sogno della prima presidente mestrina. Ma la regola aurea della metà più uno imponeva il ballottaggio. A sera i soci sono tornati a votare. Il risultato? Oltre a 9 nulle, 158 soci premiavano l’ex-Fai e 167 davano fiducia all’ambasciatore. Per due voti il diplomatico si vedeva sfidare la presidenza. Non valeva la regola che un voto preso in più avrebbe dato la vittoria? No, secondo il regolamento. Dopo un primo sgomento, la decisione: la Commissione si sarebbe presa tutto il tempo per valutare. «La democrazia è complicata», scherzava qualcuno. «Abbiamo scoperto la democrazia», sussurrava qualcun altro. Questa dell’Ateneo Veneto è stata «una piacevole sorpresa del tutto inaspettata», come continuava a ripetere in queste settimane il presidente uscente. Troppo, per un’istituzione c abituato a ratificare, in un ordinato passaggio di consegne, la scelta presa dal chi si accingeva a lasciare l’incarico.