Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mafie in Veneto, i numeri del sistema «Le istituzioni hanno sottovalutato»
Sulla presenza delle mafie in Veneto si percepisce ancora una grande disattenzione. A tutti i livelli. Prendiamo, per esempio, le ultime elezioni amministrative: ricordate un qualche candidato che nel proprio programma elettorale abbia fatto cenno alla questione? Eppure a leggere il documentatissimo saggio di Alessandro Naccarato «Le mafie in Veneto. Presenza e attività della criminalità organizzata», fresco di stampa per i tipi de «Il Poligrafo», ci sarebbe da essere assai preoccupati. Dai boss rifugiati al riciclaggio di denaro, dal traffico di droga ai reati economici e fiscali, fino agli incendi. Le mafie insomma ci sono, eccome. E prolificano; ma non sono considerate ancora cosa nostra. Rispetto a questa «rimozione», Naccarato
(foto sopra), classe 1969, deputato Pd e membro della commissione parlamentare Antimafia, che da anni rappresenta uno dei (rari) riferimenti sul territorio riguardo lo studio e il contrasto del fenomeno mafioso, è impietoso. «Il processo di infiltrazione è stato favorito dalla sottovalutazione delle istituzioni — scrive — dalle complicità di alcuni imprenditori, professionisti, istituti di credito e dall’assenza per molti anni di un’efficacie iniziativa di prevenzione e di contrasto da parte delle autorità competenti». L’onorevole va nello specifico: «Per molti anni è stato sottovalutato l’ingresso di ingenti risorse di provenienza ignota, in particolare nel settore del turismo, nelle zone del Garda, delle Terme euganee e del litorale veneziano e non è stata indagata a fondo la presenza in Veneto di importanti latitanti».
Ieri, presentando il volume, che si avvale di un interessante studio del professor Antonio Parbonetti, economista dell’Università di Padova, che ha studiato i bilanci delle società «criminali» e dell’impatto che queste hanno sul territorio, l’autore ha pure rilanciato: «L’esistenza della mafia è stata negata nel Veneto orientale e a Verona di fronte alle prime evidenze dell’attività di camorra e ‘ndrangheta». E oggi? «Ci sono i segnali di una prima risposta delle istituzioni — sottolinea Naccarato — specie per quanto riguarda l’uso delle interdittive antimafia da parte delle prefetture. Finalmente c’è un sistema: si incrociano i dati e si fanno ricerche. E questo, sono sicuro, contribuirà a portare alla luce molte cose».