Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Crociere a Marghera i dubbi delle imprese
Loro, ufficialmente, non parlano. Ma quella nota dei tre sindacati dei chimici ha avuto il via libera dei vertici dell’Ente zona e dunque quei «dubbi» sono proprio i loro. Le imprese di Marghera sono preoccupate di fronte all’ipotesi che le grandi navi arrivino a due passi dalle loro fabbriche, come previsto dal Comitatone dello scorso 7 novembre, che ha scelto come nuova localizzazione del terminal la sponda nord del canale industriale nord. Lo rivelano la Filctem, la Femca e la Uiltec, che ieri mattina si sono incontrate con i rappresentanti dell’Ente zona, associazione di rappresentanza delle ditte petrolchimiche e dell’energia di Marghera, proprio sul tema delle navi da crociera. L’Ente – dicono le sigle – «ha confermato un’effettiva difficoltà che non deriva solo dalla questione del progetto, ma soprattutto dalla fase di incertezza orientativa che tale ipotesi comporta».Tra l’altro le imprese hanno detto ai sindacati di categoria di aver già manifestato le loro preoccupazioni all’Autorità portuale, ma di non aver ricevuto alcuna risposta. Tra i temi che più preoccupano le aziende, così come i chimici stessi, ci sono il traffico navale e l’occupazione del canale dei petroli, i marginamenti, la sostenibilità ambientale del progetto e la sicurezza che potrebbe essere messa in discussione dalla promiscuità dei traffici, quello turistico e quello croceristico, con le attività industriali esistenti. «Riteniamo inconcepibile che non ci siano condizioni di trasparenza sulle evoluzioni importanti di un’area come Porto Marghera», lamentano i rappresentanti dei lavoratori, che chiedono un tavolo locale di confronto con tecnici, esperti e i ministeri competenti per evitare speculazioni e fare chiarezza sulla compatibilità delle grandi navi con quell’area. (a. zo.)