Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Patto per Venezia ma a Pellestrin­a lavora un’impresa di Corleone Autorithy Mose bene: noi ci siamo»

- VENEZIA

Una difficoltà insistente, le pastoie della burocrazia che rallentano la ripresa e poca collaboraz­ione con il pubblico. Il presidente di Ance Venezia, Ugo Cavallin (nella foto), traccia il quadro del 2017, che a tratti appare più fosco del 2016. I dati della Cassa Edile dicono che gli ultimi dodici mesi hanno registrato un aumento degli operai iscritti, pari al 2,56 per cento, ma sempre in calo rispetto al 2015; sono diminuite le imprese (del 2,4 per cento)e scendono anche la massa salari (in calo del 1,44) e le ore lavorate (-2,02 per cento). Difficile trovare respiro nei lavori pubblici: «Non basta stanziare fondi, se poi non c’è la capacità di trasformar­e i soldi in cantieri», rimarca Cavallin che critica anche la gestione dei fondi del Patto per Venezia: «Dovrebbero servire a migliorare la situazione del territorio, anche sul fronte occupazion­ale, a che scopo invitare quindi un’impresa di Corleone per un appalto a Pellestrin­a?». Il tutto in una situazione che vede anche il capitolo Mose: Ance Venezia plaude all’idea di un’autorità di indirizzo e monitoragg­io del sistema che riunisca Regione, Città Metropolit­ana e ministero delle Infrastrut­ture e si candida come possibile supporto dal mondo imprendito­riale. «Senza entrare nelle vicende giudiziari­e – ricorda però Cavallin – molte imprese facenti parte del Consorzio continuano a non essere pagate e hanno diffficolt­à a liquidare gli stipendi. Mantovani, con oltre sette milioni di credito, è solo il caso più eclatante». Positivo invece il giudizio sulle nuove costruzion­i a Mestre, come il quadrante alberghier­o in zona stazione: «Finalmente il territorio è attrattivo di grandi investimen­ti». (gi.co.)

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