Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La Reyer nel tunnel, batosta con l’Aek
Atene è amarissima per gli orogranata in Champions, decisivo il crollo nel terzo quarto
Notte fonda. Non c’è luce in fondo al tunnel del momento nero della Reyer. La trasferta ad Atene in Champions porta in dote un’altra pesante sconfitta e anche la beffa dell’ennesimo infortunio da scontare.
Coach De Raffaele infatti ha dovuto rinunciare a Michael Jenkins, che durante la rifinitura ha avvertito un problema muscolare alla coscia destra. Il giocatore si è immediatamente fermato e non appena tornato a Venezia effettuerà gli esami già programmati per la giornata di oggi per valutare l’entità del danno. Un’assenza che ha condizionato il già «ristretto» roster lagunare, che oltre all’assenza di Bramos e appunto Jenkins, ha deciso ieri sera di fare a meno anche di Green e De Nicolao: e se per l’americano, quasi in scadenza di contratto, potrebbe essere pesate le voci di un interessamento di alcuni club di serie A, per il play padovano, alla seconda esclusione consecutiva, l’esclusione di ieri sera ha tanto l’aria di una scelta tecnica molto precisa. Ma al di là di questo, quella vista ieri sera in Grecia è stata un’altra brutta Reyer, molto simile a quella scesa in campo a Brescia nel secondo tempo. E proprio come in Lombardia nella ripresa è arrivato il colpo di grazia che ha fatto affondare i lagunari, alla sesta sconfitta consecutiva fra campionato e Champions, non imputabile soltanto alle assenze.
Venezia infatti è la brutta copia della squadra ammirata nella prima parte di stagione: pochissima difesa e poche idee anche in attacco, dove a togliere le castagne dal fuoco non possono essere sempre le triple inventate dal talento dei vari Orelik, Haynes e Johnson. Insomma, la Reyer è in difficoltà e l’allarme rosso sembra ampiamente suonato perché dopo le prime sconfitte di misura, ora sono arrivate tre scoppole pesanti e che dovranno portare a qualche cambiamento. Anche a Oaka l’approccio della Reyer con la partita è quello classico delle gare esterne in Champions: mani fredde, difesa subito in difficoltà (nonostante la zona) e 17-11 alla prima sirena. Venezia non riesce a trovare il feeling con il canestro e subisce contropiedi fulminei come quello che porta all’antisportivo di Peric e al successivo 35-20 griffato Mavroeidis. Nel momento più difficile, però, ecco accendersi i bombardieri veneziani: Haynes, Orelik e Johnson suonano la carica e l’inerzia della partita gira improvvisamente tutta, anche in difesa.
Sul parquet si vede un’altra squadra e all’intervallo il divario è minimo 42-37. Al rientro sul parquet la tripla di Johnson fa sperare in una ripresa da protagonisti, ma è soltanto un’illusione. Green e Mavroeidis firmano il break che fa scendere in anticipo il sipario con un quarto ancora da giocare. Urge trovare una soluzione, sfruttando magari questi giorni di lavoro prima della gara di Santo Stefano contro la Dinamo Sassari.