Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Toni Zanussi e il suo albero cosmogonico invisibile
Essenziale, luccicante e misterioso. Naturalmente natalizio. L’«albero cosmogonico invisibile» di Toni zanussi, è esposto nel veneziano Palazzo Zenobio (Collegio Armeno) nell’ambito di «My Chistmas Venice 2017» su invito di Chiara Bocchini e sarà visibile fino a tutto gennaio. Una opera dedicata a tutte le chiusure ideologiche, ai muri quotidiani, alle sofferenze e ai diritti umani violati. L’albero, alto due metri e mezzo, è un elaborato intreccio di filo di ferro adornato con chiavi colorate che simboleggiano l’apertura della felicità. L’artista lo ha chiuso dentro un muro nero di legno per significare «lo scandalo della speranza tradita». Zanussi, artista di frontiera, vive in Friuli, sul monte Stella a pochi chilometri da Slovenia e Austria. Da oltre 40 anni è impegnato sui valori dell’umanesimo, si definisce «un sartriano esistenzialista». Sua la «Porta per la pace» al Centro Balducci dell’università degli studi di Udine e la «Porta di Baghdad» presente al «Mittelfest 2007» di Moni Ovadia. Gillo Dorfles lo ha definito «pittore della cosmogonia e della contaminazione tra materia e realtà sociale, artista del recupero degli sprechi e poeta». Di lui hanno scritto fra gli altri Duccio Trombadori, Marisa Vescovo, Marcello Venturoli, David MariaTuroldo, Ernesto Balducci Ernesto, Gianfranco Ravasi.