Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Si chiama “jammer”, sul web costa solo 50 euro»
VENEZIA «In effetti sembrerebbe proprio un jammer...». Marco Falcone è il responsabile tecnico, oltre che l’amministratore, della Telemaco Srl. Si tratta di una società che da vent’anni si occupa di installare sistemi d’allarme e video per la protezione delle opere d’arte. Loro, ad esempio, l’impianto che nel 2012 ha protetto i quadri di Picasso esposti a Palazzo Reale nel 2012, o quella di Van Gogh del 2014, sempre a Milano, fino a quella su Marc Chagall, nel Chiostro del Bramante a Roma.
Come funziona?
«È un apparecchio che disturba le onde radio, creando una sorta di schermo. In questo modo blocca l’invio del segnale che consente di far partire l’allarme».
Sembra un apparecchio molto complesso ed efficace...
«Lo è, ma si può comunque neutralizzarne l’utilizzo. Esistono infatti dei sistemi anti-jammer che ne rilevano l’utilizzo da parte dei ladri e fanno immediatamente scattare l’allarme».
È complicato da reperire?
«Un tempo, forse. La sua vendita è sempre stata vietata in Italia e in passato per procurarselo i malviventi andavano a San Marino, dove era possibile acquistarlo. Ma oggi è facilmente reperibile attraverso internet: ci sono siti di shopping on-line che ne vendono di tutti i tipi».
Sono apparecchi costosi?
«Direi che sono alla portata di tutti: il prezzo parte dai 50 euro».
Lei ha visto il filmato delle telecamere di sicurezza, che hanno ripreso il furto all’interno del Ducale. Che idea si è fatto?
«Mi sorprende la facilità con cui hanno aperto la teca, senza neppure scassinarla. Quindi, se la chiusura meccanica era così precaria, avrebbero almeno dovuto intensificare il livello di protezione attiva, utilizzando un sistema d’allarme con “portante radio supervisionata”, che in pratica avrebbe riconosciuto il sabotaggio in corso, facendo scattare l’allarme. Purtroppo, spesso il livello di protezione di queste strutture è insufficiente».