Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
In fila per il selfie con Di Maio «Bonifiche, i soldi si trovano» Il candidato M5S a Marghera: «Sbarcate qui i turisti?»
Le nonne lo baciano, MESTRE madri, figli e padri si mettono in coda per un selfie e lui si concede a tutti con un sorriso per centinaia di scatti, spesso clicca da solo sullo schermo del telefonino che i sostenitori gli consegnano. Senza servizio di sicurezza, neanche l’ombra di un cordone di protezione, si fa avvicinare, toccare, abbracciare, salutare. Bagno di folla ieri in piazza Ferretto per Luigi Di Maio, il candidato premier del Movimento 5 Stelle impegnato nel giorno dell’Epifania in una full immersion tra Vigonovo, Mestre e Marghera in un corso accelerato sulle questioni aperte: il crac delle popolari, le grandi navi, la messa in sicurezza della zona industriale di Porto Marghera. In piazza i fan non gli chiedono lavoro, sicurezza, meno tasse, immigrazione controllata. Non gli chiedono nulla. Lo incitano, scandiscono «o-nestà», applaudono. Ma qualche problema c’è, a cominciare da Porto Marghera. «Non crediamo più sia l’epoca in cui si baratta la salute col lavoro o la crescita – dice – Gli impianti oggi hanno tutte le tecnologie a disposizione per diventare industrie 4.0 o industrie non inquinanti. La messa in sicurezza va completata. Servono 300 milioni? Vanno usati i milioni già stanziati e per quelli che mancano, la tassa dell’1% in più sul gioco di azzardo offrirà fondi sufficienti», assicura. Il complicato glossario della laguna–marginamenti, progetto Pif, Mose, conca di navigazione, grandi navi, Marittima e progetti alternativi - l’ha imparato in corsa in due ore di giro in barca tra i canali industriali, la Fincantieri, Grandi Molini, la centrale Palladio dell’Enel («Quelle a carbone le chiuderemo tutte entro il 2020»), accompagnato dagli attivisti Claudio Giubbilo, Vera Antale e la consigliera Sara Visman e filmato al capogruppo in Regione Jacopo Berti. Il primo impatto è proprio con le palancole arrugginite della cintura di sicurezza infissa intorno alle macroisole in- dustriali e portuali che però è incompleta, ha buchi in corrispondenza dei punti più complicati dove passano condotte e oleodotti («Sono stati spesi 800 milioni ma abbiamo ancora un problema di inquinamento»). Poi sotto la Holland American Line in costruzione alla Fincantieri. «Un grande orgoglio italiano», sorride Di Maio ma via via che il motoscafo si avvicina, si volta e preoccupato e ammette: «Un po’ impressiona, sta nave». Toccato con mano il tema grandi navi, si informa sullo stato dei progetti. I transatlantici dovranno approdare proprio a Porto Marghera, «Ma dove li facciamo sbarcare i turisti?», sgrana gli occhi. Mentre dalle navi, dalle barche e dalle banchine, incassa saluti e applausi, si informa sui posti di lavoro persi, se ci sono progetti di riconversione, se l’incidenza dei tumori è più alta a causa dell’inquinamento. «Ambiente e salute ora sono compatibili – conclude – Perché siamo alla quarta rivoluzione industriale».