Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, lite e delitto Ucciso dal vicino di casa
Vertice con il questore. La giunta assume altri 40 vigili urbani
Due colpi attraverso la porta. Così è morto ieri a Venezia Ivano Gritti, pregiudicato della Giudecca, ucciso dal suo amico di vecchia data Ciro Esposito, napoletano trapiantato a Chioggia. L’assassino si è arreso ai carabinieri.
Sambo Militarizzato piazzale Roma ma la città è diventata poco sicura Martini Il presidio del territorio da parte degli abitanti non c’è più Scano Molte energie e risorse sono state usate contro lo spaccio Boffi Sistema da ritarare, nei market ancora troppo contante
La prima rapina è stata nei giorni di Natale, a inizio anno è arrivata la seconda e l’ultima risale a tre giorni fa, alla Coop di San Polo. Di mezzo, mercoledì scorso, il furto dei gioielli a Palazzo Ducale e ieri l’omicidio, a pochi passi da piazzale Roma e dalla stazione ferroviaria. Ci sono poi i furti nei negozi, aumentati sensibilmente a sentire i commercianti. Eppure, Venezia non è mai stata così presidiata da agenti di polizia, militari, esercito e vigili urbani. E anche se i dati del Ministero dell’Interno restituiscono la fotografia di una città sicura, con tutti i reati in calo, i residenti iniziano ad avere paura.
Prima a sollevare il problema della sicurezza, ieri mattina a poche ore dall’omicidio, la consigliera dem Monica Sambo: «Venezia non è mai stata così insicura — attacca —. È questa la sicurezza del sindaco Brugnaro? Militarizzare piazzale Roma e mettere i vigili in piazza San Marco: un risultato fantastico». Il presidente della Municipalità di Venezia, Giovanni Andrea Martini, è convinto che la situazione stia prendendo una piega preoccupante: «Sta peggiorando, ogni giorno succede qualcosa tra centro storico e terraferma — aggiunge — una rapina alla Coop di campo San Giacomo ha dell’incredibile, vuol dire che il presidio del territorio da parte degli abitanti è venuto meno ma le città si proteggono se c’è chi le vive». Ma non è solo un problema di residenti che non escono più: «Abbiamo vigili solo nelle piazze e invece dovrebbero controllare tutta la città», conclude. Per Davide Scano del Movimento Cinque stelle la sicurezza fucsia «sta fallendo»: «Il vigile di vicinato non è stato introdotto, molte energie e risorse sono usate contro lo spaccio, un’attività che non compete alla polizia locale — interviene — inoltre, la battaglia contro il degrado si combatte anche pianificando la città: tutta la gestione fucsia della sicurezza è sbagliata, invece di assumere altri dirigenti era meglio rimpolpare il corpo dei vigili». In realtà, ieri la giunta ha approvato la delibera che prevede l’assunzione di quaranta vigili con contratto di formazione lavoro, impiegati in turni serali e notturni tra le 17.30 e mezzanotte. Il bando sarà pubblicato a breve e con i nuovi agenti i vigili diventano 450. «Ne servirebbero il dop- pio», sottolinea Scano. Ma è quello che da tempo dice anche il comandante della polizia municipale. Non a caso Ca’ farsetti aveva bandito lo scorso anno dei concorsi che però non hanno portato ai numeri sperati. Di fronte alle paure e alle preoccupazioni dei cittadini, il prefetto Carlo Boffi non cerca facili rassicurazioni: «Capisco che abbiano timore, è assolutamente comprensibile ma tutte le statistiche ci dicono che l’Italia è un paese relativamente tranquillo e lo è pure la nostra città — specifica —. I reati sono in calo e il fatto che abbiamo tanto turismo è perché all’estero siamo percepiti come sicuri». Detto questo, Boffi non intende sottovalutare quanto sta avvenendo tra i campi e le calli e intende studiare il caso delle tre rapine nei supermercati. «Gli ultimi tre episodi criminosi sono diversi tra di loro — spiega —. Il furto a Palazzo Ducale è stato particolare, c’entra poco con la città, era un’organizzazione privata che ha usato il museo come contenitore per la mostra, sull’omicidio vanno capiti i motivi concreti e il colpevole è già stato arrestato».
Restano le rapine. «Mi preoccupano — ammette il prefetto — il fatto che a Venezia ci siano sempre tante persone dà sicurezza ma c’è un rovescio della medaglia: i malintenzionati possono scomparire nella folla, intendo approfondire la questione, ne parlerò oggi stesso (ieri, ndr) con il questore». Il territorio comunale è presidiato («C’è una presenza forte delle forze dell’ordine», dice Boffi), ma evidentemente c’è qualcosa da aggiustare nel sistema della gestione della sicurezza. «È come per le serrature alle porte, ogni tanto vanno cambiate perché i ladri hanno imparato il meccanismo di funzionamento — conclude il prefetto — potremmo ipotizzare che in un sistema efficiente dei criminali hanno trovato un cardine debole, i supermercati, dove tra l’altro circola ancora troppo denaro in contante».