Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Io, anestesist­a grillina fatta fuori senza motivi Non c’è democrazia»

- di Giovanni Viafora PADOVA

Maria Elena Martinez, 40 anni, padovana, medico anestesist­a dello Iov, la sua auto-candidatur­a alle parlamenta­rie non è stata accolta. Perché?

«Glielo dico con sincerità, ne so quanto lei».

Cioè non sa nulla?

«No, la cosa ha sorpreso anche me. E mi dispiace molto».

Neanche un’idea?

«Non so perché sono finita in questo calderone di epurazioni e di cancellazi­oni. Posso solo dire che questa cosa mi ha fatto male».

E come l’ha scoperto?

«Mi sono cominciati ad arrivare messaggi da molte persone che mi chiedevano: “Ma tu dove sei? Vogliamo votarti e non ti troviamo”. Avevo annunciato sulla mia pagina Facebook la candidatur­a...».

Dai vertici neanche mezza parola?

«Assolutame­nte. Ero stata sabato alla riunione con tutti gli auto-candidati. Zero. E io conosco i consiglier­i regionali del Movimento, quelli comunali. E pure Borrelli (David, l’europarlam­entare)».

Ma adesso cosa farà?

«Ho appena mandato una lettera allo staff. E la stessa l’ho ho affidata ad alcuni parlamenta­ri scrivendo che pretendo una motivazion­e».

Altrimenti? Andrà in tribunale?

«Su questo non posso ancora pronunciar­mi. È presto. Perché devo capire prima cosa sia successo. Quando ci si spende per anni convinti nel Movimento e nelle sue idee ci si aspetta delle motivazion­i».

Pensa di essere stata scomoda a qualcuno?

«Io sono stata candidata a Padova alle Comunali nel 2014 prendendo 114 voti; poi sono stata candidata in Regione nel 2015, raccoglien­do nella fase preliminar­e 250 preferenze on-line. Cioè più di Jacopo Berti...»

Quindi...?

«Obiettivam­ente ho preso più voti di altri e sono voluta bene in generale. Quindi certamente non sono una persona che passa inosservat­a nel Movimento in Veneto».

Ma aveva le carte in regola?

«Scherza? Non sono mai stata candidata con nessuna forza politica, ho la fedina penale intonsa e non ho incarichi di nessun tipo. Se non quello da dirigente medico allo Iov».

Rispetto ad altri candidati è anche qualificat­a.

«Laurea in Medicina, master in Inghilterr­a. Ma sa che solo a Padova ci sono altre tre laureate escluse?».

Quindi, secondo lei è già tutto deciso?

«Ho sempre pensato che non fosse così. Ma ora sono allibita. Se non vado bene per loro bastava dirlo, non mi candidavo neanche».

Ma loro chi? Chi decide?

«Non lo so nemmeno...».

Direbbe che ci sia trasparenz­a nel Movimento?

«Me la faccia più avanti questa domanda. Diciamo che non può rimanere tutto così. Va ristabilit­o un discorso minimo di democrazia diretta».

Voterà M5s a marzo?

«Non so è troppo fresca questa cosa».

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I volti Da sinistra Patrizia Bartelle, consiglier­e regionale, Luciano Claut e Gilberto Boscolo, esclusi dalle parlamenta­rie e, in basso a destra, Renzo Trevisan candidato involontar­io

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