Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Scommessa sul gas primo deposito europeo «Così si inquina meno»
Cento milioni di investimento per portare a Marghera il primo deposito europeo di gas naturale liquido, il carburante del futuro per navi e tir. Lo realizzerà VeniceLng, newco al 65 per cento di Decal e al 35 di San Marco Petroli che hanno deciso di guardare al futuro, consci che all’inizio le perdite saranno considerevoli, ma sicuri che gli sforzi ripagheranno nel lungo periodo. Il gas liquido è infatti uno di quei combustili puliti su cui punta l’Unione Europea per ridurre le emissioni inquinanti e dal 2020 le nuove navi lo useranno al posto dei prodotti petroliferi. «Abbiamo mosso i primi passi a Marghera negli anni ’60 e da qui ci siamo internazionalizzati spiega Gian Luigi Triboldi, amministratore delegato di VeniceLng - ora i frutti del nostro successo tornano a casa».
Il deposito sarà realizzato vicino alla Decal, nei 3 ettari con banchina ex Italcementi. Il gas liquefatto a -162 gradi sarà immagazzinato in un serbatoio alto 32 metri e di 32 mila metri cubi dove, ogni anno, saranno stoccati 150 mila metri cubi di gas che potrebbero salire a 900 mila, con l’ormeggio in banchina di 50 navi annue, a sostituire altrettante petroliere. A garantire la sicurezza dello stoccaggio, il serbatoio sarà in acciaio speciale, coperto con un isolante spesso 80 centimetri, rivestito a sua volta di cemento armato e sormontato da una cupola con un tetto che conterrà quell’1 per cento di lng destinato a vaporizzarsi. I documenti non sono stati ancora depositati al ministero per lo Sviluppo economico e a quello dei Trasporti per le autorizzazioni e nemmeno è partito l’iter per la Via (Valutazione d’incidenza ambientale). «Partiamo dalla consultazione pubblica - dice Triboldi non vediamo l’ora di raccontare il progetto». I vantaggi del gas liquido non sono pochi, rispetto a un motore diesel di ultima generazione, produce il 95 per cento in meno di Pm10 e il 40 in meno di Pm2,5 e non si disperde in mare. «In questo periodo di transizione energetica serve coraggio per crescere», conclude Triboldi. Il Porto di Venezia sostiene VeniceLng tant’è che ha aiutato l’azienda a presentare il progetto ad un bando europeo e, se andrà a buon fine, arriveranno 20 milioni a fondo perduto e accesso a mutui Bei. «Il gas liquido è il carburante del futuro nello shipping ma mancano le infrastrutture - dice Pino Musolino, presidente dell’Autorità portuale - L’azienda Panfido, con fondi Ue, si sta dotato di una chiatta e di una bettolina a lng». In un anno Roma dovrebbe autorizzare l’impianto e nel 2021 il deposito dovrebbe essere pronto. Durante i cantieri saranno impiegati cento specialisti e a regime 20 ingegneri. Plaude Vincenzo Marinese, Confindustria di Venezia: «Il nostro paese cresce grazie a imprenditori come voi, ora è il tempo del fare». Aggiunge l’assessore Simone Venturini (Sviluppo del territorio): «Passiamo dalla crisi a essere testa di ponte di nuove tecnologie». Soddisfatti anche i sindacati: «Questa è la dimostrazione che si può fare industria a Marghera», dicono Cgil e Cisl.
Triboldi Il nostro primo passo è farlo conoscere all’opinione pubblica
Venturini
Passiamo dalla crisi a diventare testa di ponte delle nuove tecnologie