Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Droga in aumento tra i giovanissimi un segnalato su 4 ha meno di 20 anni
Incontri nelle scuole. «Resta l’emergenza, accanto a quella del cyberbullismo»
Spinte in corridoio, ragazzini presi di mira durante la ricreazione, la merenda che sparisce, gli scherzi ripetuti, anche pesanti, sempre allo stesso compagno.
Da settembre l’ufficio scolastico territoriale ha ricevuto cinque segnalazioni di bullismo dalle scuole, altre otto sono arrivate allo sportello che ha sede nel complesso del Luzzati-Gramsci: «Sono episodi minori, quasi tutti nelle scuole medie – racconta la responsabile dell’Ust, Alessandra Paola Artusi – Ma alle superiori già notiamo come i ragazzi usino mezzi multimediali per infierire sui compagni presi di mira, ancora non in maniera grave, ma preoccupante. In certi casi sono le vittime a mettere online, come richiesta d’attezione, immagini o video che finiscono per danneggiarli». Perché oggi una foto crudele, una battuta sbagliata non sono solo contagiose ma potenzialmente «virali» e i confini della pubblica gogna non corrispondono a quelli di una classe ma, grazie a smartphone e social network, si estendono a centinaia anche migliaia di coetanei connessi. Anche negli istituti veneziani il bullismo è diventato «cyber». «Oggi un bambino a cinque anni ha spesso già in mano tutta la tecnologia di cui ha bisogno per collegarsi a internet in qualsiasi momento: ci sono bimbi che dormono con l’iPhone sotto il cuscino», ha spiegato ieri la dirigente della polizia postale veneziana, Emanuela Nobile, davanti ai ragazzi del biennio del liceo Guggenheim di Mestre, coinvolti in una campagna di sensibilizzazione contro il cyberbullismo. Con lei, i rappresentanti di forze dell’ordine e istituzioni cittadine, impegnate a mettere in guardia i giovani dai pericoli di una società che offre «sempre più stimoli, di ogni tipo, da qualsiasi direzione, e che bisogna imparare a valutare con la propria testa», come ha spiegato l’assessore alle Politiche giovanili Simone Venturini. «Fortunatamente nel territorio la collaborazione è una costante, anche con i cittadini», ha ricordato il prefetto Carlo Boffi.
E la collaborazione serve eccome visto che nei corridoi delle scuole le nuove emergenze come il cyber bullismo si mescolono a quelle mai vecchie come la diffusione della droga. I dati della prefettura di Venezia registrano tutte tendenze in crescita. Nel 2017 si sono registrate 1.031 segnalazioni per l’uso di droga, il 20 per cento in più rispetto all’anno passato e l’aumento riguarda soprattutto i giovani. I consumatori noti tra i venti e i 24 anni sono passati dai 250 del 2016 ai 284 degli scorsi 12 mesi, confermando una tendenza che prosegue dal 2014 (quando erano ancora 196) e rappresentano il 29 per cento del totale. Numerosi i ragazzi sorpresi con la droga tra i 15 e i 20 anni: nel 2017 sono il 25 per cento dei segnalati. «Noi siamo qui, a spendere il nostro tempo per voi, che siete il nostro investimento sul futuro – ha sottolineato il colonnello dei carabinieri Claudio Lunardo – Non sprecate tutto solo per la curiosità di fumare uno spinello». Più duro l’intervento di chi, giorno dopo giorno, sorveglia proprio le cancellate delle scuole che affacciano su parco Albanese: «Vorrei raccontarvi la storia di Irma Scattolin, una 27enne rovinata dalla droga – ha detto Eugenio Vomiero, dirigente della questura di Mestre – Ma preferisco che la ascoltiate dalle parole dei suoi genitori, vi basta cercare online». Internet, insomma, può anche essere luogo di sensibilizzazione, a patto che lo si approcci nel modo corretto: «I genitori, “primitivi digitali”, spesso sono i primi a dare il cattivo esempio: pubblicano foto, non controllano la privacy», continua Nobile .
284 sono i ragazzi tra i 20 e i 25 anni segnalati alla Prefettura come consumatori di droghe 25 la percentuale di ragazzi segnalati alla Prefettura per droga, che hanno tra 15 e 20 anni