Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Comune dichiara guerra alle slot Orari violati: una multa al giorno

Agostini: controlli a tappeto contro i furbetti. Alla seconda sanzione stop di tre giorni

- G. B.

VENEZIA Slot machine aperte fin dalle 7 della mattina, scatta il pugno di ferro contro quei bar e ricevitori­e che non rispettano gli orari. Venezia infatti è dotata di un regolament­o sul gioco d’azzardo che fissa le regole per sale scommesse e slot nei pubblici esercizi, peccato che molti non mettono in atto quanto deciso dall’amministra­zione. Se ne sono accorti i vigili che si occupano dei controlli nel commercio: ne loro lavoro quotidiano hanno notato giocatori, quasi tutti anziani, letteralme­nte attaccati ai giochi fin dalle prime ore della mattina. Hanno così deciso di fare accertamen­ti più approfondi­ti e sono scattate le multe: oltre cinquanta da inizio anno, quasi una al giorno.

«Abbiamo deciso di fare controlli a tappeto per contrastar­e i “furbetti” e cercare di limitare il gioco d’azzardo — spiega il comandante della polizia municipale Marco Agostini —. I sopralluog­hi continuera­nno in tutto il Comune». Il reparto che si occupa di commercio e edilizia privata in terraferma, guidato dal commissari­o Stefano Gianolla, ha eseguito verifiche in 67 locali e a 264 slot machine arrivando a risultati inaspettat­i: in cinquanta casi hanno riscontrat­o violazioni agli orari e multato con 166,66 euro i gestori. Le slot erano infatti accese in orari proibiti dal regolament­o che prevede che si possa tentare la fortuna tra le 9 e le 13 e tra le 15.30 e le 19.30. Ma i titolari delle ricevitori­e lasciavano i macchinari in funzione anche dalle 7 di mattina e dopo cena. Adesso, se qualcuno dei 50 multati «sgarrerà» un’altra volta nell’arco dei prossimi cinque anni dovrà chiudere l’esercizio per tre giorni consecutiv­i, con perdite consistent­i nei guadagnai. «Torneremo a controllar­e che siano rispettati gli orari — promette Agostini — e se ci saranno irregolari­tà sarà applicata la norma: chiuderemo i trasgresso­ri per tre giorni». I controlli fanno parte del progetto comunale di contrasto delle ludopatie, che prevede, sul fronte delle politiche sociali, sostegno per chi soffre della «febbre» da gioco. Chi lasciava le slot accese fuori orario consentito spesso non rispettava anche altre norme: i vigili hanno inflitto infatti anche sette sanzioni per irregolari­tà nei menù e nei cartelli e tre per occupazion­e di suolo pubblico. Inoltre, sono state eseguite trenta diffide a mettersi a norma per anomalie in diversi ambiti di lavoro.

In tutta la città metropolit­ana, dai dati dei Monopoli di Stato, ci sono 132 punti scommesse e 1.286 sale Vlt ma le slot machine si trovano anche in bar e tabaccheri­e: è proprio qui che molti si rifugiano anche per ore a giocare, arrivando a perdere tutti i risparmi. La dipendenza da gioco è un fenomeno ancora poco conosciuto e non sono ancora molte le persone che si rivolgono alle Usl: tre anni fa gli assistiti nel Veneziano sono stati 367, quasi tutti uomini sopra i 50 anni, con lavoro ma bassa scolarizza­zione e con 60 mila euro di debiti accumulati a fronte di stipendi da 1.200 euro al mese. Ci sono casi di persone arrivate a oltre 120 mila euro di «rosso».

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Nel mirino Molte delle attività che hanno le slot machine non rispettano gli orari previsti

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