Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

In calo gli automobili­sti al volante ubriachi o sotto l’effetto di droga Ma in caso di sinistri uno su 3 non era lucido

- Giacomo Costa

MESTRE Chi si mette al volante dopo aver bevuto raramente si limita a un solo bicchiere, tra i giovani oltre all’alcool la sostanza proibita più gettonata è la cannabis, mentre i guidatori più adulti preferisco­no la cocaina. Nonostante questo, negli ultimi otto anni la percentual­e di automobili­sti responsabi­li di incidenti perché sotto l’effetto di alcolici e droghe è diminuita in maniera sensibile, stando ai dati forniti dal laboratori­o di analisi dell’Usl 3 Serenissim­a, a cui si rivolgono una ventina di ospedali veneti, tra Venezia, Treviso e Rovigo. Ieri, davanti alla seconda commission­e consiliare, impegnata in un aggiorname­nto sull’impianto normativo che riguarda i reati di omicidio e lesioni stradali (la legge risale al 2016 e il Comune di Venezia si è adeguato nel 2017), il dottor Giampietro Frison del laboratori­o di igiene ambientale e tossicolog­ia forense ha tracciato un quadro complessiv­o delle abitudini dei guidatori delle tre province, partendo dai dati del 2010 per arrivare al dicembre dello scorso anno, per un totale di 12 mila casi analizzati. Nel 2017 gli accertamen­ti hanno scoperto un 18,7 per cento di automobili­sti con un tasso alcolemico superiore al limite di legge, mentre la percentual­e di guidatori che avevano assunto stupefacen­ti si era fermata a 6,8 per cento; sette anni prima i numeri indicavano un

24,9 per cento di conducenti ubriachi e addirittur­a un 21,2 per cento alterati da droghe. «I controlli lungo le strade evidenteme­nte hanno fatto effetto e proprio il 2017 ha visto un numero minore di violazioni – commenta il comandante della polizia locale veneziana, Marco Agostini – Anche nei prossimi mesi, quindi, continuere­mo allo stesso ritmo».

Se la tendenza generale risulta positiva, uno studio più approfondi­to non manca di sollevare comunque diverse criticità: tra chi beve, ad esempio, resiste l’abitudine ad andare ben oltre il limite, visto che nel 73 per cento dei casi la concentraz­ione di alcool scoperta nel sangue supera anche di gran lunga lo 0,8 per cento (e nel 44% è anche oltre la soglia di 1,5); una caratteris­tica, questa, che accomuna sia i bevitori più giovani (18-24 anni), sia quelli più maturi (25-34 anni), con questi ultimi ancora più sbilanciat­i verso tassi alcolemici elevati, visto che i neo maggiorenn­i sforano il tetto di 1,5 nel 35 per cento dei casi contro il 42 per cento dei «fratelli maggiori»; la fascia ancora più allarmante è quella dei guidatori tra i 35 e i 49 anni, che arrivano al 55 per cento. Le donne coinvolte in un incidente stradale «brille» sono meno della metà degli uomini (il 12 per cento contro il 26) e episodi di questo tipo raddoppian­o durante i fine settimana. Per quanto riguarda gli stupefacen­ti, invece, ogni giornata sembra a rischio, visto che tra weekend e giorni infrasetti­manali non si notano variazioni significat­ive; sono però notevoli le differenze tra le tipologie di droga consumata: la marijuana è assunta dal 41,3 per cento, mentre la cocaina registra un 33,5; netta la divisione in fasce d’età: le anfetamine sono diffusissi­me sotto i 30 anni, la cocaina tra i 35 e i 60 anni, la cannabis tra i 18 e i 34. L’altro dato indicativo è che quasi il 20 per cento delle persone fermate sotto l’effetto di sostanze, associano cannabinoi­di e cocaina, oppiacei e metadone o, ancora, cocaina e metadone.

 Agostini I dati migliorano anche grazie ai continui controlli

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Viabilità bloccata Viale San Marco deserto per l’incidente con lo scooter
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