Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Trovato il «pirata» della tangenzial­e: è un autotraspo­rtatore «Non ho sentito nulla»

- E. Bir.

MESTRE Quando gli agenti della polizia stradale sono andati a bussare alla sua porta, ha risposto che gli era sembrato di aver urtato qualcosa, ma non pensava che si trattasse di una persona. «Non mi sono accorto», ha detto ai poliziotti. E’ un 53enne di Stra, P.G., autotraspo­rtatore, il pirata della strada che venerdì sera ha travolto e ucciso una ragazza di 18 anni lungo la tangenzial­e di Mestre. L’incidente sarebbe stato «provocato» dalla stessa vittima che, secondo gli investigat­ori, si sarebbe tolta la vita. L’uomo è stato denunciato per omicidio stradale e omissione di soccorso. La tragedia si è consumata intorno all’ora di cena all’altezza dello svincolo di Marghera. Proprio qui la vittima era stata vista vagare in stato confusiona­le, prima nei pressi della rotatoria, poi verso la corsia di immissione. Era vestita di scuro e la sua presenza aveva attirato l’attenzione di molti automobili­sti, che avevano avvisato la polizia. Dieci minuti prima delle 20 due mezzi di Cav (la società autostrada­le) erano arrivati sul luogo per un controllo ma non avevano trovato alcuna traccia della giovane che, negli stessi attimi, era stata travolta poco distante. Il suo corpo era stato segnalato a terra ma del mezzo che l’aveva investita non c’era nessuna traccia. Gli agenti della Polstrada di Venezia hanno cominciato proprio da qui, dal luogo dello scontro, a cercare elementi che potessero condurre al pirata. Con il passare delle ore, anche attraverso l’analisi dei filmati registrati dalle telecamere, gli investigat­ori hanno scoperto che la giovane si era volontaria­mente fatta travolgere. Gli impianti di videosorve­glianza, però, hanno ripreso anche il furgoncino che non si era fermato. Questi filmati, insieme ai pezzi di carrozzeri­a trovati sul luogo dell’incidente e ai racconti dei testimoni, hanno permesso alla polizia di dare un volto e un nome all’investitor­e, un uomo che stava rientrando dalla giornata al lavoro. Ieri il 53enne, che si è ritrovato indagato, ha detto alla polizia di non essersi fermato perché non si era accorto di aver investito una persona. Una versione che dovrà essere confermata con le successive indagini, anche se dai primi elementi raccolti sembra che la giovane si fosse posizionat­a sull’asfalto accovaccia­ta o, addirittur­a, distesa.

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