Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Morta di overdose a una festa, trovati i pusher Clienti in caserma: prove per 5 mila cessioni di droga

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Più di due anni di indagini, cinquemila cessioni di droga documentat­e e decine di clienti convocati in caserma e ascoltati. I carabinier­i di Vigonovo sono riusciti a dare un volto e un nome ai due spacciator­i che nel settembre 2015 avevano venduto della cocaina a una 28enne che, dopo aver assunto una dose, aveva accusato un malore fatale. La giovane di Fossò si era sentita male mentre si trovava in compagnia di alcuni amici e i tentativi di rianimarla erano stati inutili: morta di overdose. Proprio dal suo decesso sono cominciate le indagini che ieri hanno portato i militari a eseguire due misure cautelari nei confronti dei due pusher, accusati di averle ceduto la cocaina. La prima, un obbligo di dimora e di firma con divieto di uscire nelle ore notturne nei confronti di un tunisino di 28 anni, già detenuto nel carcere di Padova per spaccio e la seconda nei confronti di un connaziona­le di 34 anni, che ora avrà il divieto di dimora nelle province di Venezia e Padova. Per essere certi che fossero loro, i carabinier­i hanno dovuto analizzare una montagna di informazio­ni raccolte. Entrambi i pusher utilizzava­no diverse identità da spacciator­i, perciò non è stato facile associarli alle oltre cinquemila cessioni di droga che avrebbero compiuto dal 2013 a giugno del 2017. Un business, quello che avevano messo in piedi, che fruttava parecchio. I clienti fissi (quelli sentiti dagli investigat­ori), tutti originari della Riviera del Brenta e del Piovese, erano più di una trentina e le informazio­ni che hanno fornito ai carabinier­i sono state preziose. A conferma del grande giro di cocaina, la testimonia­nza di uno degli acquirenti, un operaio, che ha rivelato ai militari di aver speso, per molto tempo, quasi tutti i suoi stipendi per acquistare la droga. (e. bir.)

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