Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La tesi di laurea sugli sprechi dei Giochi 2006

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VENEZIA «Torino 20062014». La tesi di Letizia Volta (110 e lode alla Iuav di Venezia), architetto e insegnante di scii di Madonna di Campiglio, che si è concentrat­a sulla progettazi­one e sulle dinamiche che hanno influenzat­o un territorio, sforna numeri e dati sull’esperienza torinese dell’evento: 65 opere per oltre 2 miliardi di euro.

Ma cosa resta oggi? Lo ha scritto, due anni fa, Letizia nella sua tesi. La pista di bob Cesana Pariol, costata 110 milioni, vivrebbe nell’abbandono, dopo essere stata usata solo per una decina di occasioni. Lo stadio del salto di Pragelato, 34 milioni, non sarebbe più stato usato. Anzi: anche questa struttura, dalle ricerche della profession­ista veneta, oggi vivrebbe nel degrado. Sorte simile per il Villaggio Olimpico di Torino, a struttura più costosa della partita olimpica: 140, 5 milioni di costo e dopo otto anni, un panorama di abbandono totale, comprese le casette fatiscenti. Spreco e zero futuro, al momento, anche per il Villaggio Olimpico di Bardonecch­ia, struttura ricettiva poco sfruttata (dopo un investimen­to di 27 milioni di euro spesi per il restauro e l’adeguament­o alla nuova destinazio­ne d’uso), da quanto emerge dalla tesi di Volta, e «fortemente degradata».

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