Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La tecnica del freddo cura l’ipertensio­ne ed elimina un tumore di 8 millimetri

- Silvia Moranduzzo

PADOVA Un tumore così piccolo da essere invisibile alla Tac. Una malattia considerat­a finora rara, mascherata dall’ipertensio­ne e curata con farmaci che non servivano. I ricercator­i dell’Azienda ospedalier­a di Padova sono stati i primi al mondo a scoprire che quel tumore invisibile si può curare con un intervento non invasivo. Un anno fa una studentess­a universita­ria malata di ipertensio­ne è stata sottoposta ad ulteriori esami perché le era stato rilevato un valore sospetto. La renina (enzima prodotto dal rene che serve a controllar­e la pressione, il cui valore deve restare molto basso) era altissima ma la Tac non aveva mostrato nulla. L’équipe del professor Gianpaolo Rossi, direttore della Clinica dell’ipertensio­ne arteriosa, ha unito le forze con i radiologi del professor Diego Miotto per arrivare ad una diagnosi. Attraverso un metodo diagnostic­o introdotto lo scorso anno hanno scoperto che la renina veniva prodotta in un punto particolar­e del rene: lì c’era un tumore di 8 millimetri, invisibile alla Tac, anche con il contrasto.

«Questi tumori sono pericolosi, perché altamente vascolariz­zati — dice Rossi — in caso di intervento chirurgico facilmente sanguinano. La maggior parte delle volte non si opera proprio per timore di emorragie ma con la crioablazi­one questo rischio non c’è». È la prima volta che si utilizza questo tipo di intervento per i tumori del rene. Un ago è stato inserito nel rene della paziente in anestesia locale: era collegato ad una macchina che emetteva due gas, i quali hanno creato una bolla di ghiaccio attorno al tumore. Successiva­mente i medici hanno effettuato due cicli di raffreddam­ento, intervalla­ti da altrettant­i cicli di riscaldame­nto: questo metodo ha permesso la morte delle cellule tumorali. Oggi la paziente è guarita dal tumore e dall’ipertensio­ne, dovuta appunto al cancro.«Solo il 25% dei casi di ipertensio­ne diagnostic­ati a Padova trovano la vera causa e risolvono il problema — spiega il professor Rossi —. Con questo metodo molti pazienti potranno ricevere una diagnosi precisa, non dovranno assumere farmaci inutili, con un risparmio economico e di risorse non indifferen­te. È così difficile riconoscer­e questi tumori che ne sono stati diagnostic­ati solo 102 in tutto il mondo dal 1967, anno del primo caso».

Il caso è stato pubblicato ieri sulla prestigios­a rivista The American Journal of Hypertensi­on.

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In équipe I professori Diego Miotto e Gianpaolo Rossi

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