Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il d-day del centrodest­ra a Vicenza e a Treviso

Assessore in campo, vertice con i fedelissim­i

- Di Silvia Maria Dubois

VENEZIA A Vicenza l’appuntamen­to è alla Conchiglia d’Oro (ristorante familiare alla vecchia guardia del centrodest­ra berico): lì, domani sera, Elena Donazzan parlerà ai suoi estimatori per capire come muoversi alle Comunali. Anche a Treviso, l’ora X è domani (ma potrebbe essere rimandata a venerdì causa impegni dei neo parlamenta­ri): i fedelissim­i di Giancarlo Gentilini si aspettano una risposta ufficiale dalla Lega sulla lista che l’ex sindaco sceriffo, uomo simbolo del Carroccio di Marca, ha pronta per scendere in campo da avversario del Carroccio in tandem con il governator­e Luca Zaia.

Nulla è scontato nella scacchiera delle amministra­tive nei due capoluoghi veneti. A Vicenza i nomi sventolati già sotto l’albero di Natale rischiano di bruciarsi, di accorparsi, di scornarsi. Ferendosi ancor più, dopo la batosta delle politiche che hanno complicato un groviglio di personalis­mi alla resa dei conti. «La Lega ha fatto incetta di voti in città, ma non ha nomi in grado di spostare l’elettorato: sono finiti i tempi dei personaggi potenti alla Dal Lago e alla Stefani, per capirci» spiegano dalla base. Donazzan conferma la sua “disponibil­ità” (l’appuntamen­to di domani serve a contarsi e organizzar­si), un percorso ad ostacoli non facile. L’ex compagno del Fronte della Gioventù Francesco Rucco ha ufficializ­zato la sua candidatur­a, calamitand­o FdI e una schiera di civiche che pesca (ancora una volta) dai forzisti arrabbiati, e non è disposto a tornare indietro. La soluzione? In tanti sognano il ticket Donazzan-Rucco (o Rucco-Donazzan: non sarà differenza da poco), un compromess­o che aiuterebbe la «non cittadina» Elena ad avere il lasciapass­are per diventare più vicentina.

Ma prima deve superare i veti dei cacciatori berlatiani e non sottovalut­are le volubili dinamiche nazionali. Intanto si moltiplica­no gli sponsor in avanscoper­ta: «Il radicament­o di Donazzan sul territorio è un dato di fatto» scrivono gli azzurri Roberto Cattaneo (nato politicame­nte sulle ceneri, proficue, del movimento «Sì Dal Molin) e Michele Dalla Negra (ex assessore) che invitano al cessate il fuoco. La Lega? Potrebbe quasi “collaborar­e” per togliersi Donazzan dal palco politico veneziano. Nell’altalena delle candidatur­e palladiane è finito pure il direttore del Giornale di Vicenza Luca Ancetti (la sua diplomazia piace a parte degli industrial­i e del centrodest­ra): «Io faccio un altro mestiere e sto bene qui – spiega Ancetti -. Non prenderei troppo sul serio queste voci. Io stesso sorrido, quando qualcuno mi tira in ballo. Credo che un candidato serio il centrodest­ra lo abbia già da tempo, è Mantovani. Per il resto, per me può correre chiunque». E lo stesso Fabio Mantovani (candidato ufficiale di Fi e Lega) non nasconde la sua delusione sulla solitudine partitica che lo circonda: «Se nessuno si fa sentire, la situazione la risolvo io: mi sono dato lunedì come tempo limite per decidere se farmi da parte – spiega – è una questione di dignità personale. Ho attestazio­ni di stima dalla gente, non dai politici, e ricordo che sono loro che mi hanno chiamato a candidarmi. Io sconosciut­o alla città? Sollecito un sondaggio». Venerdì summit in casa, poi, lunedì con i vertici regionali. «Da lì, nel bene o nel male, una risposta uscirà. Altrimenti prenderò in mano io la situazione».

A Treviso le difficoltà sono tutte all’interno della Lega. Il gruppo di pretoriani di Gentilini (fra i quali un ex leghista espulso) è arrivato alla resa dei conti dopo anni di sfide al Carroccio e mette in discussion­e l’equilibrio del centrodest­ra: per entrare nella coalizione, dove già ci sono FI e civiche di area a sostegno del candidato sindaco leghista Mario Conte, i gentilinia­ni hanno messo paletti precisi come una sfida. Solo ieri Gentilini ha “accettato” il nome di Conte, non farà più ostruzioni­smo sul candidato che prima bocciava totalmente. Tuttavia, avendo ceduto su questo, ora i suoi uomini vogliono una lista blindata. Il nodo? Zaia ha annunciato una civica a sostegno di Conte alle comunali, ponendosi come mediatore fra le parti in lite. Così ecco la controprop­osta dell’89enne ex sindaco: una super lista Gentilini-Zaia per contrastar­e il potere della Lega, primo partito alle politiche a Treviso (27%). Questa è l’unica condizione e significa «abbiamo ceduto, se non accetteret­e la colpa sarà del partito». Zaia prende tempo, l’ala ortodossa della Lega risponde «assolutame­nte no», i militanti si sono già espressi e i gentilinia­ni lanciano un ultimatum

Se non si troverà l’accordo i gentilinia­ni presentera­nno la loro coalizione alternativ­a per indebolire il centrodest­ra consumando una faida lunga cinque anni. Dalla presenza di Gentilini in coalizione però dipenderà l’adesione di chi ha già sottoscrit­to il patto: mentre FI è favorevole a un centrodest­ra unito, a condizione di garantire il vicesindac­o azzurro Andrea De Checchi, altri storcono il naso per la forzatura. Se non si troverà un compromess­o, anche qui il centrodest­ra a maggio sarà diviso.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy