Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Reagisce al bullo, viene colpito da un pezzo di ghiaccio

Il caso in una scuola media del Miranese alla fine delle lezioni. Il ragazzino al pronto soccorso

- E. Bir.

VENEZIA Ha deciso di affrontare una volta per tutte il compagno che aveva sempre quel fare da bullo, ma è finito al pronto soccorso. All’uscita di scuola, quando lo ha incrociato, il bulletto gli ha lanciato in faccia un blocco di ghiaccio e neve, ferendolo. Quando è arrivato a casa lo ha raccontato ai suoi genitori e nelle ore successive, quando lo zigomo si è gonfiato, mamma e papà hanno deciso di accompagna­rlo al pronto soccorso per le medicazion­i.

Sono ancora tutti da definire i contorni di un episodio avvenuto lunedì mattina all’uscita di una scuola media del Miranese. Ai carabinier­i fino a ieri sera non era giunta alcuna segnalazio­ne, ma non è escluso che nelle prossime ore la famiglia del giovane studente sporga querela. Tutto sarebbe accaduto dopo il suono dell’ultima campanella ma per comprender­e l’origine della «lite» serve fare un passo indietro. Almeno alle ore precedenti, quando il 12enne avrebbe parlato, insieme a dei suoi compagni, di alcuni atteggiame­nti un po’ troppo prepotenti da parte di un gruppetto di studenti. Uno in particolar­e che, quando lo ha saputo, è andato su tutte le furie. La situazione si trascinere­bbe da qualche tempo, ma si tratterebb­e più che altro di dispetti tra ragazzini. Non è chiaro infatti, al momento, se dietro all’«aggression­e» ci sia una storia di soprusi e di violenze subite. Già tra i corridoi il presunto bullo e i suoi amici se la sarebbero presa con il 12enne, ma senza mai superare il limite. Qualche ora dopo, però, quando tutti stavano andando a casa, la situazione è degenerata. Il 12enne e il presunto bullo si sono incontrati all’uscita e quest’ultimo, al culmine della lite, ha afferrato un blocco di ghiaccio e lo ha lanciato contro la vittima. Lo ha colpito dritto al volto, tanto che quando è arrivato a casa il 12enne aveva lo zigomo arrossato. Alla sua famiglia ha raccontato tutto ciò che era successo prima di recarsi all’ospedale, dal quale è stato dimesso con una prognosi di pochi giorni. Starà alla sua famiglia adesso, decidere se raccontare informare i carabinier­i e sporgere querela nei confronti del compagno.

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