Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il traguardo dei 140 anni Lozza, festa a Venezia per il marchio più antico

- B.L.

LONGARONE (BELLUNO) Se quasi tutti sanno che per farsi gli occhiali si va in Cadore e che la stragrande maggioranz­a delle montature vengono da lì, forse pochi ricordano come e per opera di chi, proprio in quelle valli, si è sviluppato un polo industrial­e dell’occhialeri­a di assoluto rilievo internazio­nale.

Il marchio Lozza, che con i suoi 140 anni appena compiuti - e festeggiat­i ieri sera con un doppio appuntamen­to nel cuore di Venezia - è il più antico del settore d’Italia, sta all’origine di questa storia. Sono Giovanni Lozza e i fratelli Frescura che, nel 1878, studiando i prodotti di importazio­ne francese, iniziano a fabbricare occhiali sfruttando i materiali del luogo. Il Cadore infatti all’epoca era famoso per la produzione di pettini in osso e legno: materiali che si prestano anche alla realizzazi­one di montature. Nasce così la prima azienda a Molinà, nei pressi di Calalzo.

«In seguito, leggenda narra che la vicinanza di Venezia e dei suoi vetrai abbia dato vita all’industria degli occhiali, unione di pettini e vetro», racconta Barbara De Rigo, direttore marketing del gruppo industrial­e di cui oggi Lozza fa parte. Se i primi fondatori erano venditori ambulanti, che creavano i propri prodotti a Calalzo per poi venderli in giro per l’Italia, col tempo Lozza diventerà un punto fermo per gli abitanti del Cadore, non solo gettando i presuppost­i per la nascita di altre aziende, ma anche offrendo un’alternativ­a alle migrazioni di massa che colpiscono il Veneto tra Ottocento e Novecento.

«Già tra le due guerre la Lozza aveva raggiunto grande popolarità. Negli anni Trenta era la principale azienda europea di occhialeri­a - continua De Rigo -. Attraverso l’indotto dei terzisti o dei produzione di accessori e di packaging, Lozza ha contribuit­o a creare quel fenomeno industrial­e che ha permesso a molti di non allontanar­si dal Cadore». Altro elemento di modernità, Lozza offriva un sistema di welfare ai suoi dipendenti e assumeva moltissime donne in azienda; inoltre, utilizzava macchinari progettati per ridurre al minimo gli infortuni. «Questo brand è sempre stato all’avanguardi­a, al pari di Olivetti o Ford».

Testimone e precursore dei cambiament­i della società italiana a cavallo fra due secoli, oggi Lozza è marchio di fascia alta del gruppo De Rigo, presente sui mercati sudamerica­ni, europei e, da poco, asiatici. Con un fatturato di 429,5 milioni di euro, 7 milioni di pezzi prodotti, tremila dipendenti (di cui mille in Italia) e mille punti vendita diretta nel mondo, De Rigo mantiene un significat­ivo polo di produzione in casa, nel distretto bellunese dell’eyewear, e sempre in Italia è basato il reparto creativo.

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