Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Milano, sfida degli chef stellati veneti

Dopo Cracco, Perbellini e Alajmo apriranno ristoranti fra design e sperimenta­zione

- Antonino Padovese

Chef veneti alla conquista di Milano. Nell’anno in cui il vicentino Carlo Cracco ha inaugurato il suo ristorante in galleria Vittorio Emanuele II, sbarcano nel capoluogo lombardo anche Giancarlo Perbellini e Massimilia­no Alajmo. Giancarlo Perbellini aprirà dopo Pasqua in via Moscova 25, vicino a Brera, «Locanda Perbellini», il primo di una serie di bistrot di tendenza. La famiglia Alajmo (che ha appena inaugurato a Sarmeola l’Alajmolab «MammaRita») sarà presente al civico 10 di corso Como a fianco del locale «10 Corso Como» inaugurato 26 anni fa da Carla Sozzani, sorella di Franca, l’ex direttrice di Vogue. Tra il locale di Perbellini e quello dei fratelli Raffaele e Massimilia­no Alajmo ci sono 850 metri di distanza, dieci minuti a piedi attraverso via Solferino, il cinema Anteo, Porta Garibaldi e Eataly Smeraldo, alcuni dei luoghi più di tendenza dell’area.

Carlo Cracco con Milano ha un rapporto consolidat­o: aveva lavorato con Gualtiero Marchesi negli anni Ottanta e, dopo l’esperienza in Francia e a Firenze, era stato executive chef al ristorante «Cracco Peck» prima di aprire un locale tutto suo in via Victor Hugo e, da un mese, il ristorante Cracco in galleria, cinque piani (a cui presto si aggiungerà anche la terrazza-dehor in galleria) con il caffè con bistrot, il ristorante che serve l’ormai famosa «Pizza Margherita», la cantina, un salone per gli eventi e il laboratori­o di pasticceri­a. Più recente è l’arrivo a Milano di Giancarlo Perbellini, che a Verona gestisce cinque locali in centro oltre alla bistellata «Casa Perbellini» in piazza San Zeno. A Venezia dirige lo stellato «Dopolavoro» del Jw Marriott mentre a Hong Kong da quattro anni guida«La Locanda». A Milano la cucina a vista di «Locanda Perbellini» sarà gestita dal giovane chef Micheal Pozzi che arriva dal «Tapasotto» di Verona: menù da 35 a 50 euro e selezione di vini al calice. Il nuovo locale dei fratelli Alajmo (tre stelle con Le Calandre, una stella con Montecchia e Caffè Quadri) si affiancher­à a quello di Carla Sozzani, che oggi ospita abbigliame­nto di lusso, oggetti di design, libri e musica, bar ristorante, galleria d’arte e un albergo di tre sole stanze. «A Milano apriremo a settembre, sarà un nuovo format che non assomiglia a nessuno dei locali che abbiamo. Posso anticipare che in questo progetto abbiamo coinvolto Philippe Starck». L’architetto e designer francese ha già firmato per la famiglia Alajmo il Cafè Stern di Parigi, l’Amo a Venezia e il nuovo restauro del Gran Caffè Quadri in piazza San Marco. Se a fine luglio Giancarlo Perbellini rilancerà lo storico ristorante italiano «La Pergola» in Bahrain, la famiglia Alajmo ha deciso di puntare su una delle mete del turismo internazio­nale: a dicembre aprirà un nuovo ristorante a Marrakech, la «città rossa» del Marocco.

 ?? Stellati ?? Massimilia­no (a sinistra) e Raffaele Alajmo, titolari delle Calandre e del Quadri di Venezia (Pattaro/ Vision)
Stellati Massimilia­no (a sinistra) e Raffaele Alajmo, titolari delle Calandre e del Quadri di Venezia (Pattaro/ Vision)

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