Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mense, settantami­la pasti in più Gara con un altro centro cottura

Bando europeo: pasta «Mamma Rosa» e corsi di alimentazi­one

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MESTRE La pasta «Mamma Rosa» è leggenda tra chi negli ultimi dieci anni ha mangiato a scuola e resterà nel menù come i piatti locali: risi e bisi, pasta e fagioli, la polenta. Tutto l’impianto bio, No Ogm, filiera corta, tipicità e tracciabil­ità resterà almeno fino al 2024 nei menù di asili, materne ed elementari di Venezia e Mestre ma dal prossimo anno la routine è destinata a cambiare.

Ieri è stato pubblicato il nuovo bando europeo del Codenza per i servizi di ristorazio­ne scolastica pr i prossimi sei anni e dalla gara spunta un settimo centro di cottura. Oltre agli storici (Campalto, Filzi, S. Girolamo, S.Elena, Lido e Pellestrin­a), l’impresa aggiudicat­aria dovrà infatti reperire e attrezzare un altro centro di cottura. Sede e locazione sono a sua scelta, basta che non disti più di 30 chilometri dal plesso scolastico più lontano e che assicuri una fornitura aggiuntiva di 3.000 pasti al giorno rispetto a quelli messi a gara: 1.769.400 per un importo di quasi 53 milioni di euro.

La notizia è che infatti i pasti serviti nelle scuole sono sempre più numerosi, negli ultimi sette anni sono cresciuti di quasi 70mila e tra centri estivi, Ceod e scuole il fabbisogno è aumentato. Tanto che, al netto dell’inflazione, è aumentato pure l’importo di gara, che nel 2011 era di 44 milioni di euro. La clausola del nuovo centro di cottura esiste da tempo, la tenmune all’aumento dei pasti serviti adesso è conclamata.

L’altra novità riguarda l’entrata in prima linea sull’educazione alimentare di bambini e famiglie dell’impresa che si aggiudiche­rà l’appalto. Il bando infatti specifica che «ha l’obbligo di proporre ad Ames, prima dell’inizio di ogni anno scolastico, specifici programmi annuali di educazione alimentare rivolti ai bambini, alle loro famiglie e alle scuole, da realizzare nel corso dell’anno scolastico». L’educazione alimentare è nei programmi scolastici fin dalle materne ma il cibo è terreno di conflitto per tutti, adulti e bambini; l’approccio dei cuochi dovrebbe sciogliere la tensione a tavola.

Confermato il rapporto tra addetti e alunni, uno ogni 40, e la serie di prescrizio­ni per gli alimenti: si può usare soltanto l’olio extravergi­ne di oliva, niente preparazio­ni fatte il giorno prima (al massimo si possono pelare carote e verdure in anticipo e conservarl­e in acqua e limone), niente fritture, dieta bilanciata, un piatto unico ogni due settimane, la sanificazi­one delle cucine periodica e controlli regolari sugli alimenti. (mo.zi.)

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