Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Veritas e Comune calcoli sbagliati e tassa di soggiorno nelle partecipat­e» Esposto in procura

- Giacomo Costa

VENEZIA «L’imposta di soggiorno ha degli utilizzi specifici e il pagamento delle partecipat­e non è tra questi. Anche se si volesse ammettere l’eccezione, poi, lo scopo dovrebbe essere quello di ridurre il carico per le tasche dei cittadini, non certo mantenerlo allo stesso livello». Renzo Scarpa e Ottavio Serena, all’opposizion­e con il Gruppo misto, accendono i riflettori sulla gestione dei rifiuti in città, con particolar­e attenzione ai bilanci e ai piani economici elaborati da Veritas e finanziati da Ca’ Farsetti. I due consiglier­i comunali hanno perciò presentato un esposto alla procura della Corte dei Conti, chiedendo chiarezza. «Il Comune ha predispost­o una manovra da 5,7 milioni per coprire l’aumento dei costi della gestione dei rifiuti – attaccano Scarpa e Serena – Eppure, guardando il piano economico finanziari­o elaborato per il 2018, emerge come siano sufficient­i solo 4,4 milioni di euro per tornare in positivo. Non si può neppure dire che siano previste ulteriori spese: ogni centesimo in uscita dalle casse va infatti indicato proprio nel piano. In compenso tutto sembra combaciare con i punti in più di Tasi». I due esponenti del Gruppo misto si spingono oltre e guardano con sospetto a tutte le voci dei bilanci di Veritas, evidenzian­do una certa incertezza in fase di previsione: le cifre riportate nei preventivi vengono spesso sconfessat­e dai consuntivi, e l’errore si ripete anno dopo anno, anche a fronte di risultati identici che quindi non vengono «indovinati» neppure dopo diversi tentativi. L’esempio principe sarebbe quello della quantità di rifiuti raccolta in un anno, che oscilla intorno alle 160 mila tonnellate, ma che nelle tabelle preventive non viene quasi mai centrato, anche con scarti di errore di diverse decine di migliaia. Ancora più grave il mancato ricavo derivato dal riciclo: Scarpa e Serena sottolinea­no come, l’anno scorso, fosse stata calcolata un’entrata di sette euro per ogni tonnellata di vetro e plastica smaltita, che al contrario si è risolta con una spesa di ben 39 euro a tonnellata al Lido, 28 in terraferma, 8 in centro storico. «Invece di adeguare le previsioni, Veritas le ha addirittur­a migliorate – è l’accusa – calcolando 10 euro a tonnellata». Veritas preferisce non replicare al di fuori di quelle che saranno le sedi istituzion­ali del confronto, ma Serena e Scarpa si dicono pronti a un lungo testa a testa: «In Comune parlare di inchieste e verifiche è un tabù, speriamo che la Corte dei Conti faccia finalmente luce - concludono L’imposta di soggiorno non è a disposizio­ne della giunta, le partecipat­e non possono essere utilizzate come una banca in cui depositare il gettito».

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