Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tutti in coda per i documenti l’anagrafe si sposta in via Palazzo
Da settembre chiude via Cappuccina: polo in centro. Sportelli per stranieri
MESTRE Code fino alla porta d’ingresso, apparecchio saltacode fuori uso, molti sportelli chiusi e all’Anagrafe di via Cappuccina piomba il caos. Ieri mattina, chi avesse avuto la malaugurata idea — o necessità — di recarsi agli sportelli di Mestre per il rilascio di un documento o per il rinnovo della carta d’identità scaduta si è ritrovato in un girone dantesco. Anziani, giovani e famiglie con bimbi al seguito: tutti in fila tra sbuffi e, soprattutto, tanta pazienza. L’Anagrafe principale della terraferma è sempre piena di lavoro ma, ieri, fa sapere l’amministrazione, è stata una di quelle giornate da bollino nero: non si era rotto solo il salta-code che rilascia i numeri con il tempo d’attesa previsto per il proprio turno ma «dietro» gli sportelli due stampanti avevano anche smesso di funzionare. Qualcuno vedendo la lunghezza della fila, ha subito fatto dietrofront o è salito su un tram ed è andato a Marghera o Favaro, dove c’è sempre meno ressa, altri hanno atteso e sono riusciti ad ottenere l’agognato pezzo di carta ma gli ultimi in coda.
Alcuni dalle 9 di mattina, arrivati all’operatore poco prima delle 13, orario di chiusura, si sono sentiti rispondere: «Ritorni un altro giorno». Quello delle anagrafi è un problema molto sentito, contro la chiusura di alcune sedi decentrate sono scoppiate polemiche e, anche, petizioni (è il caso dell’ufficio al parco della Bissuola) ma il Comune ha pronta una soluzione che dovrebbe mettere tutti d’accordo: a settembre aprirà una nuova sede, a pochi passi dal Municipio di via Palazzo, con più sportelli e servizi.
L’Anagrafe di Mestre lascerà cioè via Cappuccina diretta invece all’ex edificio Cattapan di via Torre Belfredo. Lì vicino, all’ex scuola Ticozzi di via Spalti, saranno spostati la casa comunale e il protocollo, che oggi sono in via Ca’ Rossa. Si creerà così una sorta di polo di servizi al cittadino con tanto di nuovi servizi — garantisce Ca’ Farsetti — utilizzando strumenti utili per facilitare l’erogazione dei servizi e ridurre le attese. I cittadini stranieri residenti in città ad esempio hanno bisogno di più tempo con l’operatore (45 minuti contro i 7 degli italiani) e, per loro, dopo l’estate, sarà testato un software che, attraverso programmi di voip come Skype, permetterà di avere un traduttore simultaneo. Per l’accesso agli sportelli, saranno indicati i giorni destinati alle diverse nazionalità. L’accentramento in un’unica sede, decisamente più ampia, permetterà di avere nuove tecnologie, più operatori al lavoro e, magari, di introdurre l’apertura anche il sabato mattina come avviene in altri capoluoghi di provincia del Veneto. ● ● ●