Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fiba Cup, la Reyer per la storia «Una finale lunga 80 minuti»
Sul campo di Avellino (20,30) andata del «derby» tricolore in Europa
VENEZIA E’ una pagina di storia tutta da scrivere quella che comincia stasera al PalaDelMauro, con l’ultimo atto della Fiba Europe Cup.
Una finale tricolore che vedrà L’Umana Reyer sfidare la Sidigas Avellino (ore 20.30 diretta su Eurosport2, Eurosport Player e sul canale YouTube Fiba) nel doppio confronto che si completerà mercoledì prossimo al Taliercio. Solo al termine degli 80 minuti una delle due squadre potrà sollevare la Coppa. Per la Reyer (ma anche per Avellino) sarebbe il primo trofeo europeo, dopo averlo mancato d’un soffio 37 anni fa a Barcellona. Allora in palio c’era la Coppa Korac e quella volta la conquistò Badalona al termine di un rocambolesco finale di gara. Oggi si tratta della quarta competizione in ordine di importanza ma è pur sempre l’Europa, un traguardo per pochi e che dà prestigio. «Mi piace sottolineare il fatto che prepariamo una finale tutta italiana. Questo ci riempie di orgoglio — osserva alla vigilia coach Gianluca Tucci, assistente di Walter De Raffaele — con Avellino c’è una storia infinita, i due coach si conoscono molto bene, sarà una partita impostata sulla cura di ogni singolo dettaglio». Una vinta e una persa in campionato, solo per rimanere nelle sfide più recenti in questa stagione, ma una finale rimescola inevitabilmente tutte le carte.
«E’ una finale che si gioca sugli 80 minuti: l’attenzione su ogni singolo possesso sarà la chiave per poter imbastire una partita con lo sguardo proiettato in avanti». Non è il caso di fare calcoli, ma sapere di avere a disposizione la partita di ritorno davanti al proprio pubblico può dare un pizzico di tranquillità in più. «Sappiamo di giocare su un campo molto difficile, ci aspettiamo un clima caldo ma corretto — sottolinea Tucci — visto il gemellaggio tra le due tifoserie». Pino Sacripanti recupera Ariel Filloy, ex reyerino e unico ad avere già conquistato questa coppa quando si chiamava Eurochallenge, con Reggio Emilia nel 2013-2014. «Avellino ha tanti giocatori di primissima fascia e con esperienza. Penso a Filloy, o a Rich che è il marcatore dominante. Ma — prosegue Tucci — saremo molto attenti anche ai giocatori della panchina, come D’Ercole, Scrubb, Zerini che stanno facendo la differenza. Dovremo avere massima attenzione per 40 minuti». È invece in cerca di riscatto la squadra femminile, uscita sconfitta dalla sfida di lunedì al Taliercio: con Ragusa la serie di semifinale è ora sull’1-1 e domani le orogranata saranno impegnate al PalaMinardi (ore 20,30) per gara 3. L’obiettivo è raddrizzare subito la serie.
«Sapevamo che Ragusa è una buona squadra, con italiane di valore e straniere forti. Straniere che hanno giocato meglio delle nostre», rileva coach Andrea Liberalotto, che nel turn over aveva deciso di lasciare fuori Ruzickova. «Una scelta tecnica che ho fatto e che che ci sta, nelle rotazioni obbligatorie delle straniere. Non credo comunque che, anche se ci fosse stata lei in campo, avremmo vinto, perché si vince tutte insieme e per vincere serve la difesa, aspetto di squadra su cui noi siamo mancati».