Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Stadio, a giugno pronto il progetto
Intesa sui tempi tra Tacopina e Brugnaro. Primo via libera del Comune entro l’estate
VENEZIA Il presidente del Venezia Joe Tacopina e il sindaco Luigi Brugnaro sono d’accordo. Entro l’estate arriverà il primo via libera del Comune al nuovo stadio con il voto del consiglio comunale sull’interesse pubblico dell’intervento. L’avvocato newyorkese si è impegnato di presentare entro giugno lo studio di fattibilità dello stadio con il business park e l’albergo, l’amministrazione di dare il primo ok entro l’estate. Poi entrerà in gioco la Regione.
VENEZIA Una stretta di mano, che vale come la firma su un contratto. L’impegno è stato reciproco, Joe Tacopina e Luigi Brugnaro si sono subiti capiti, e piaciuti. «Questa amministrazione ha scelto il team alla guida del calcio Venezia mettendoci la faccia e impegnandosi in prima persona. Il Venezia è prima retrocesso per poi arrivare dov’è oggi», non manca di sottolineare il sindaco. Ancor più oggi che lo stadio è più vicino. Nell’incontro dei giorni scorsi a Ca’ Farsetti società e Comune hanno fissato le prossime tappe, particolarmente ravvicinate. L’avvocato newyorkese infatti si è impegnato di presentare entro giugno lo studio di fattibilità dello stadio con il business park e l’albergo, l’amministrazione di arrivare entro l’estate a definire l’interesse pubblico dell’intervento, facendo così partire ufficialmente l’iter per la realizzazione. A spianare la strada è la cosidetta «legge sugli stadi» che ha utilizzato anche la Roma. Le novità sostanziali sono l’iter semplificato e la presenza anche di immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva, complementari o funzionali al finanziamento o alla fruibilità dell’impianto.
In sostanza entro un paio di mesi Tacopina presenterà quello che una volta si chiamava progetto preliminare con tutti gli interventi previsti, solo allora il Comune aprirà formalmente la Conferenza dei servizi propedeutica per il voto del consiglio comunale che definirà l’interesse pubblico. Da qui sarà una corsa contro il tempo, e probabilmente con qualche ostacolo, che vedrà l’entrata in scena della Regione Veneto e di tutti i soggetti coinvolti nell’area di Tessera nella Conferenza dei servizi decisoria che avrà il compito di approvare il progetto, con tanto di variante inclusa, probabilmente con una serie di prescrizioni. Il piano è di realizzare l’impianto sportivo nell’area più lontana all’aeroporto a debita distanza dall’ipotetica seconda pista bypassando tutti i limiti sulla concentrazione di persone. Nella fascia inferiore invece, quella a sud dello stadio, l’unica cosa che Enac ha comunicato, per motivi di sicurezza, è il divieto di realizzare veri e propri centri commerciali. Saranno per questo realizzate probabilmente trequattro strutture diverse, oltre all’albergo che potrebbe essere di 80 camere: l’obiettivo è di fare un «retail park»,con strutture commerciali tutte indipendenti.
Il passo finale sarà l’avviso di cessione patrimoniale dei terreni da parte del Casinò. E’ chiaro che la selezione sarà aperta a tutti coloro che saranno disponibili a realizzare l’intervento a patto di avere alle spalle una società sportiva e di eguagliare l’investimento del proponente. Fare previsioni sui tempi è ancora prematuro, ma lo scatto di Tacopina sul nuovo stadio sembra eguagliare quello degli uomini di Inzaghi a soli tre punti dalla promozione diretta in serie A e con due piedi nei play off. L’impianto non avrà più 25 mila posti, come era stato pensato originariamente, ma 18 mila (con la possibilità di ampliamento in una fase successiva qualora si rendesse necessario) rispettando le indicazioni Uefa (diciotto è il limite per poter ospitare manifestazioni delle coppe europee, sedicimila per la serie A).