Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Comitive, guide, scolaresche Cannaregio si risveglia affollata come San Marco
Migliaia di persone dai lancioni deviati alle Fondamente nove
VENEZIA Sono bastate poche ore e la popolare Cannaregio si è svegliata come la frenetica San Marco. Quando i primi lancioni provenienti da Punta Sabbioni hanno attraccato ieri mattina presto alle Fondamente Nove, Cannaregio e San Marco si sono scambiati la veste. Migliaia di persone si sono riversate sulla riva fin dalle 8.30: piccole comitive, colonne di turisti, famiglie, anziani, bambini, guide con le bandierine e o cappellini, i microfoni e l’impazienza di chi ha molti più chilometri da macinare. Un risveglio inedito per quel pezzo di città risparmiato dall’assalto quotidiano, che si è ritrovato costipato di gruppi allineati dietro agli ombrellini delle guide e incanalati verso campo Santi Apostoli, ma con obiettivo San Marco, con gli operatori ecologici in coda pure loro con i carretti, nelle calli troppo strette. Già alle 10 crocchi e capannelli hanno riempito campo dei Gesuiti, anche con sei gruppi insieme, per la prima fermata spiegazioni.Poco dopo l’ora di pranzo il campo è diventato luogo di relax per un picnic familiare sulle panchine e partitelle a pallone per i bimbi.
Delusi commercianti ed esercenti della zona, secondo cui all’aumento del traffico umano – con conseguente intasamento delle calli - non è corrisposto un maggiore volume di affari. Lo dicono in coro il barista, il tabaccaio, il fruttivendolo – che per l’occasione ha allestito un piccolo frigo con bibite fresche e cartello giallo con scritta nera «cold drinks», ancora quasi pieno alle quattro del pomeriggio – il negoziante di vetri artistici, i ristoratori: tutti allineati sulla direttrice tra il nuovo punto di sbarco e campo Santi Apostoli. «Stamattina non riuscivo ad attraversare la calle per raggiungere il magazzino che sta di fronte all’ingresso del ristorante a causa del continuo fluire di gruppi – dice Angelo Saltarel, responsabile del ristorante Vecia Cavana – da noi non si è fermato nessuno. Ma non importa, perché lavoriamo con gli affezionati, le prenotazioni abbondano». Unico a dirsi soddisfatto il titolare del distributore di Fondamenta Nove, Dino Trabucco, che ha iniziato a vendere anche gelati, a un passo dall’approdo dei lancioni: «Tutto gestito con ordine, è andata benissimo – commenta sorridente – Se prima vendevo acqua e bibite solo ai diportisti, ora oltre ai turisti vengono anche gli addetti alla direzione dei flussi».
In Riva degli Schiavoni la deviazione sembra indolore. «Guardati attorno – dice ridendo Claudio Mazzuccato, che in Riva vende souvenir e magliette – oggi non è cambiato nulla, c’è tantissima gente come sempre. Ma aspettiamo la fine del ponte per il bilancio». Non è possibile dargli torto, e con lui sono d’accordo anche i ristoratori: «Non ci siamo accorti di nulla – osserva un gestore – oggi potrebbe essere un giorno come tanti altri».
Chi decisamente non fa i salti di gioia di fronte al nuovo assetto da «bollino nero», sono le comitive: «Non è stato facilissimo arrivare; camminare per 45 minuti da Fondamenta Nuove a San Marco è troppo – commenta con tono pacato un capogruppo da un lancione carico di turisti croati – molte persone si sono stancate». Il pilota sbuffa: «A Fondamenta Nove non è pratico arrivare: pontili piccoli e battelli complicano tutto». «Very, very difficult, very difficult», risponde secca un’altra guida alla richiesta di un’opinione sul nuovo percorso. In generale, si respira un clima di attesa: il vero banco di prova sarà oggi, quando ai turisti dei lancioni si aggiungeranno i pendolari che arrivano da tutto il Veneto e oltre per un’uscita domenicale con la famiglia.
La guida Così è troppo, 45 minuti dallo sbarco a San Marco sono tanti, molti erano affaticati
Il benzinaio E’ andata bene, così vendo gelati e bibite anche ai turisti e a chi deve governare i flussi