Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Brugnaro: «Terza pista non prevista» Freno Leu e Fi
«Sì allo sviluppo no al gigantismo», dice Gabriele Scaramuzza di Liberi e Uguali. «Sviluppo compatibile», aggiunge la consigliera comunale di Forza Italia Deborah Onisto. Il freno al presidente di Save Enrico Marchi arriva il giorno dopo la posa della prima pietra dell’ampliamento del terminal dei voli intercontinentali. In dieci anni il Marco Polo è passato da 6,8 milioni di passeggeri a 10,4 del dicembre del 2017, e nei primi quattro mesi dell’anno la crescita è stata del 7 per cento. L’obiettivo di Save è di chiudere il 2018 con almeno 11 milioni, con vista a 20 nel 2040, tanto che la società è già al lavoro per il master plan 2022-2031. E’ chiaro che in una simile situazione la seconda pista rischia di essere indispensabile. «Nel piano attualmente sono previste opere ma non la seconda pista — taglia corto il sindaco Luigi Brugnaro — non è in agenda oggi, ne parleremo se ci sarà. E comunque non è mia competenza occuparmi di sviluppo aeroportuale». Risposte simili a quelle del presidente Marchi che non ha voluto spingersi troppo avanti: «Teniamo le aree libere, poi vedremo», ha detto venerdì alla cerimonia. «Dal punto di vista del gestore lo sviluppo è inevitabile, ma penso che l’arco di tempo sia tale da permettere di governare l’ampliamento in modo compatibile dal punto di vista ambientale e dei cittadini — dice l’azzurra Onisto — Il presidente sottolinea spesso le opere di compensazione che realizza Save, noi pensiamo invece che la tutela dei cittadini deve avvenire con uno sviluppo diverso dell’aeroporto». Aggiunge Scaramuzza: «Riteniamo necessario avviare da subito un’indagine epidemiologica per valutare l’impronta delle attività aeroportuali sulla città e sulla popolazione come pure sui lavoratori, e che da qui si parta per valutare i limiti dello sviluppo dell’infrastruttura, che deve essere comunque compresa nell’attuale sedime — dice l’esponente dei Leu — . Proprio per questo la coazione a ripetere del presidente Marchi sulla terza e quarta pista va respinta al mittente e derubricata a patologia insana. Dopo il gigantismo navale anche quello aeroportuale». ( f. b.)