Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pd, slitta il gruppo unico Il 25 giugno nuovo reggente

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Il Pd metropolit­ano designerà il reggente subito dopo i ballottagg­i. Il presidente dell’assemblea Emanuele Rosteghin ha fissato la convocazio­ne per il 25 giugno e così a tre mesi e mezzo dalle dimissioni di Gigliola Scattolin, il partito avrà una guida che lo porterà al congresso in autunno. Una persona o gruppo di reggenti, si vedrà. «Il tentativo è di arrivare ad una soluzione unitaria, ad un clima positivo per un’esperienza collegiale nella quale tutti si sentano protagonis­ti». La minoranza orlandiana soffre nel partito dall’ultimo congresso e non in silenzio. Fuori dalla precedente segreteria, fuori dalle liste elettorali, dopo la batosta alle politiche ora richiama alla coesione. «La sconfitta ha mostrato i limiti del Pd e serve un congresso rifondativ­o». La parola d’ordine, fa eco il segretario comunale Giorgio Dodi, è allargare: «Aprire ad altri campi, all’associazio­nismo vivace che c’è in città, in vista delle elezioni del 2020», spiega. La prima apertura simbolica sarebbe la fusione a Ca’ Farsetti di Pd e Lista Casson in un gruppo unico. Ma la Lista Casson non scalpita. «Dopo tre anni di governo Brugnaro, l’urgenza è affrontare le prossime elezioni con proposte, incontrare i cittadini, ascoltare i problemi, elaborare soluzioni», fa presente il consiglier­e Rocco Fiano. Dodi nel gruppo unico crede molto: «Già si lavora insieme ma darebbe una chiara immagine di unità del centrosini­stra». Nel frattempo, c’è un file aperto anche nel gruppo consiliare del Pd: lo statuto è chiaro e Nicola Pellicani e Andrea Ferrazzi, eletti in Parlamento, sono incompatib­ili . Il partito fa pressione perché si dimettano. (mo.zi.)

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