Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mose, «cede» la torre di controllo Bar, ristoranti e piscine a San Nicolò
Struttura deformata a Chioggia: lavori fermi da mesi. Polemica sul Comune assente
VENEZIA Stefano Boato, urbanista ed ex docente Iuav, stava affrontando un tema a lui – e a tanti ambientalisti – caro: quello dell’eccessiva altezza degli edifici di controllo del Mose, 8 palazzine alte tra i 5 e i 7 piani che sorgeranno a ogni bocca di porto. E riferendosi a quello di Chioggia, una torre nota come «bitta» per la forma, aveva auspicato un taglio di un paio di piani rispetto ai 21 metri previsti, «anche visto quello che è successo». E cioè che l’edificio, che era in corso di costruzione, è in parte «ceduto» e si è incrinato di alcuni centimetri e il cantiere è fermo dallo scorso ottobre in attesa di capire come rimediare alle deformazioni riscontrate. Tra l’altro le analisi tecniche non sono ancora riuscite a dimostrare la causa certa dell’episodio, che allunga la serie di «inghippi » nella realizzazione dell’opera: l’impresa dice infatti di essersi attenuta al progetto e sono anche in corso analisi sulla qualità del metallo di partenza. E proprio questo stallo ha spinto i comitati a chiedere il taglio dell’altezza prima di riprendere i lavori.
Ieri pomeriggio si è tenuto il terzo incontro sui progetti di inserimento paesaggistico e architettonico del Mose, relativa al lato sud della bocca di Lido. L’ex rettore Iuav Carlo Magnani, che si era occupato della progettazione ormai quasi dieci anni fa, ha spiegato le sue idee sia sull’«isola nuova» – creata per dividere in due la bocca che altrimenti sarebbe stata troppo larga – che sulla diga, da sempre uno dei luoghi più cari ai lidensi. «Sull’isola avevamo pensato a una riva pubblica con una “spiaggetta” a prato e poi un piccolo orto botanico e un acquario con i pesci della laguna e la possibilità di un piccolo bar - ha spiegato Magnani - Sulla diga il progetto prevede un deposito bici, un bar-gelateria, due piscine aperte e su un’ampia terrazza rialzata un ristorante panoramico sulla laguna». La Lipu con Antonio Borgo ha chiesto però che vengano tutelati gli habitat del Lido, dove fratini e fraticelli nidificano in maniera massiccia. Su questo c’è stato anche uno scontro tra il commissario Giuseppe Fiengo e l’architetto Carlo Giacomini, che sosteneva la priorità di questi aspetti su tutto il resto, ai sensi delle direttive europee. «Bisogna fare una ponderazione degli interessi - ha detto Fiengo - non basta dire bar sì o bar no in modo ideologico». Gli avvocati Andrea Grigoletto e Paola Juris (rappresentante del Provveditorato) hanno criticato l’assenza del Comune e della Regione: « Si parla di strumenti urbanistici, l’assenza di Ca’ Farsetti è inquietante». ha detto Grigoletto. C’erano un paio di tecnici, rimasti in silenzio, mentre agli incontri su Chioggia e Cavallino-Treporti, c’erano sindaci, assessori e consiglieri.
Boato Edifici troppo alti alle bocche di porto, vanno ridotti Fiengo Gli interessi vanno ponderati, non basta dire bar sì o bar no