Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pili, Brugnaro contro Report: «Scorretti e vigliacchi»
Il sindaco a Casson e Scano: quale alternativa? E sulla marcia di domenica: «Si crea confusione»
VENEZIA «Filmi un’ora e prendi solo quando mi innervosisco per le continue offese, così fai un film, non giornalismo, è scorrettezza, vigliaccheria». Il sindaco Luigi Brugnaro torna sulla puntata di Report «Veniceland»: «Ho parlato un’ora con la giornalista, il 25 aprile ha seguito tutto il mio discorso sui partigiani e sulla comunità ebraica, nemmeno una parola — ha detto — Se però un bambino avesse urlato, sindaco vai a casa, sarebbe stata la prima frase del servizio». Brugnaro, sollecitato dalla stampa, non ha avuto parole tenere nemmeno per chi domenica ha marciato «per la dignità di Venezia»: «Se 500 o mille persone protestano ci sta, noi garantiremo sempre il massimo diritto alle manifestazioni — ha commentato — ma così si crea solo confusione internazionale, eppure la città grazie a quegli operatori che questa gente denigra tutti i giorni, si sta riprendendo». È tuttavia Report ad aver indispettito di più il sindaco con le accuse di aver rapporti con un indagato per mafia (Pietro Mollica del Consorzio Aedars, che partecipa al 20% nel project della Misericordia) e di voler lucrare sui Pili. «Citi la mafia, a me la mafia? Io che ho combattuto contro questa gente — ha detto —. Sui Pili, Report ha omesso una cosa importante: non stavo facendo niente quando hanno iniziato ad accusarmi perché l’area era lasciata a sé stessa, è stato Casson, che ora dice che il blind trust non va bene, a suggerirmi di farlo». Nulla di quanto andato in onda lunedì sera su Rai 3, per Brugnaro, corrisponde ad una corretta ricostruzione dei fatti, nemmeno la cifra (160 milioni di euro) ipotizzata per disinquinare i 42 ettari. «Non so come hanno fatto quella stima — ha spiegato — Lo sanno tutti che si fa un progetto di bonifica quando c’è un piano di valorizzazione e ora lo sta facendo un trust». Sui Pili, come ha ricordato in commissione due giorni fa l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin il Piano regolatore e il Pat prevedono un milione di metri cubi di edificato. «È tutto scritto, l’area è edificabile da sempre — ha continuato — solo il palazzetto va autorizzato». Lo sfogo finale è per l’ex senatore Casson e Davide Scano (M5s). «Qual è la loro proposta alternativa? Le manifestazioni? Adesso vanno a governare (i 5s, ndr), vedremo quanto bravi sono — ha concluso —. Credetemi, amministrare è complicatissimo, come fare l’imprenditore in Italia: gli imprenditori sono eroi e li stiamo ammazzando con la burocrazia, il sospetto, la denigrazione, per forza facciamo fatica a fare arrivare investimenti. Ma io credo che i cittadini capiscano molto di più, saranno loro nell’urna ad avere l’ultima parola». (g. b.)
L’accusa
Il servizio parlava anche dei rapporti con l’imprenditore sospetto Mollica