Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Baby e Maryt sono mamma e figlio Risolto il giallo delle mummie L’Usl: «Una giornata storica»
ROVIGO Operazione mummie: all’ospedale di Rovigo ieri pomeriggio Tac per le due mummie della collezione «Giuseppe Valsè Pantellini» dell’Accademia dei Concordi. «Meryt» e «Baby», questi i nomi dati ai corpi portati a Rovigo nel 1879, sono presumibilmente madre e figlio. Le mummie sono state trovate assieme, elemento singolare per la mummificazione egizia. Ieri «Baby» è stato il primo ad essere esaminato. Le immagini hanno escluso che si trattasse di uno scheletro animale. «Lo scheletro è riconoscibile, ed è la prima volta che possiamo essere certi che si tratti di un essere umano — spiega il dottor Raffaele De Caro, responsabile del Dipartimento di Anatomia umana dell’ospedale di Padova —. L’osso frontale del cranio diviso in due parti conferma che si tratta di un bimbo di anno di vita al massimo».
«E’ una giornata storica, non capita tutti i giorni di analizzare una mummia — ha detto il direttore generale dell’Usl 5 Polesana, Antonio Compostella —. Rovigo è stata al centro del mondo dal punto di vista culturale dell’egittologia». L’azienda sanitaria ha redatto con la Fondazione Cariparo, che sovvenziona gli studi e il restauro delle mummie, un protocollo per analisi mirate di portata scientifica e antropologica. Per le mummie è attesa la conclusione del restauro e l’esposizione al pubblico nell’ultima settimana di giugno nella mostra «Egitto ritrovato», a Palazzo Roncale fino al primo luglio.