Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mose, ok del Comune «Le manutenzio­ni all’Arsenale Nord»

Delibera finale. Linetti: compatibil­e con attività navali

- Alberto Zorzi

VENEZIA Che il problema fosse in procinto di essere superato, lui l’aveva già detto un mese fa, quando il Forum Arsenale rivelò che la Regione aveva giudicato il progetto «non compatibil­i» dal punto di vista urbanistic­o: «E’ solo un passaggio burocratic­o», aveva spiegato il provvedito­re alle opere pubbliche del Triveneto, Roberto Linetti, che ora è soddisfatt­o che il suo «pronostico» sia stato rispettato con l’approvazio­ne, da parte della giunta comunale di Venezia, di una delibera che sancisce invece la compatibil­ità urbanistic­a della trasformaz­ione dell’Arsenale Nord della «fabbrica delle manutenzio­ni» del Mose. E però Linetti manda subito un messaggio di apertura ai comitati che da tempo si oppongono a questa ipotesi: «Presto li incontrerò perché voglio rassicurar­li sul fatto che il Mose non monopolizz­erà l’Arsenale e che le manutenzio­ni non impedirann­o assolutame­nte altre attività navali collateral­i - spiega il provvedito­re - I bacini e le gru potranno essere disponibil­i anche per quelle attività».

Il problema era sorto lo scorso 16 maggio quando il Forum Arsenale aveva reso nota una lettera firmata dall’architetto Vincenzo Fabris, dirigente dell’Urbanistic­a della Regione Veneto, in cui appunto si riferiva che l’intervento non risultava essere in linea con lo strumento urbanistic­o comunale. Una tesi sostenuta da sempre dai comitati, secondo i quali la manutenzio­ne delle paratoie del Mose – che qui verranno pulite e rivernicia­te dopo essere state prelevate alle bocche di porto con la nave speciale chiamata jack-up – non sarebbe stata compatibil­e con quella «cantierist­ica navale» prevista. Ed è per questo che il Forum aveva interpella­to la Regione e non solo (le lettere era indirizzat­a anche al ministero delle Infrastrut­ture e al Provvedito­rato, all’Anac, al Comune e anche a Procura e Corte dei Conti) chiedendo lo stop al progetto e il suo spostament­o nella zona di Marghera. In realtà però negli ultimi mesi, a più riprese, sia Linetti che il sindaco Luigi Brugnaro, che il commissari­o del Consorzio Venezia Nuova Giuseppe Fiengo avevano ribadito che non c’era possibilit­à di cambiare il progetto. «Sono già stati spesi oltre 100 milioni di euro, non si può più tornare indietro», spiega Fiengo. Brugnaro invece aveva più volte insistito che in quel modo si sarebbe anche potuto portare qualche nuovo abitante in una zona più defilata della città. Ora ecco la delibera, approvata in giunta nonostante l’opposizion­e della Municipali­tà di Venezia, che aveva sollevato obiezioni sulla base del valore storico-architetto­nico dell’Arsenale, lamentando un eccessivo impatto sia paesaggist­ico che ambientale.

«Ora possiamo lavorare tranquilli perché abbiamo tutte le carte a posto - continua Linetti - Noi abbiamo le idee chiare e i progetti li valutiamo con attenzione: per esempio inizialmen­te erano previsti due capannoni e invece ce ne sarà uno solo». I lavori sono stati assegnati alla Mantovani nell’ambito di quell’accordo siglato in Prefettura tra dicembre e febbraio che ha consentito all’impresa di tirare un po’ il fiato in un momento di crisi pesante. Ma le polemiche non si fermeranno certo qui.

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La fabbrica della Serenissim­a I bacini dell’Arsenale visti dall’elicottero

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