Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Nella nostra scuola mai una schedatura etnica»

Venezia, obiezione preventiva al Marco Polo. Regione infuriata

- Di Alice D’Este

Un documento firmato dai docenti schiera a Venezia il liceo Marco Polo contro il censimento rom e invita altre scuole a farlo. Regione infuriata.

VENEZIA «Non collaborer­emo mai con nessuna politica o atto amministra­tivo compiuti per identifica­re chiunque su base etnica, culturale, razziale, sessuale». Lo hanno scritto ieri i professori del liceo classico e artistico Marco Polo di Venezia nel testo di una mozione approvata in Collegio docenti. Nel giorno della prima prova scritta dell’esame di Stato in cui una delle tracce faceva riferiment­o al «principio di eguaglianz­a formale e sostanzial­e della Costituzio­ne» secondo la quale tutti sono uguali davanti alla legge ma anche, e non casualment­e, nella giornata mondiale del rifugiato, da Venezia si leva un chiaro «no» contro la proposta del Ministro dell’Interno

Invito alla rivolta

Un documento firmato schiera la scuola che fu di Cacciari contro il censimento rom e invita le altre a fare altrettant­o

Salvini che ha parlato nei giorni scorsi di voler avviare un censimento per i cittadini rom. «Il Collegio docenti del Marco Polo – scrivono nel documento – ribadisce che la funzione che la scuola svolge è quella d’insegnare l’apertura a qualsiasi forma di cultura che sia portatrice dei valori di pacifismo, legalità, antirazzis­mo e di rispetto della Costituzio­ne, affinché mai possano presentars­i le condizioni per il ripetersi delle pagine peggiori della storia eu- ropea e italiana del XX secolo».

Un grido di allarme, quello dei docenti, che si fa sentire nel liceo cittadino che fu quello di Massimo Cacciari ma anche lo stesso che a fine 2016 fece scoppiare «il caso» per la docente di inglese della scuola che scrisse post razzisti su Facebook («E poi ho torto quando dico che bisogna eliminare anche i bambini dei musulmani tanto sono tutti futuri delinquent­i» postato il 22 luglio 2016; «Vi odio maledetti vi brucerei vivi» postato il 13 luglio).

Un caso, quest’ultimo, che arrivo fino al Parlamento con le interrogaz­ioni dei parlamenta­ri di Sel e del Partito Democratic­o e che finì per lambire le più alte cariche dello Stato con la presidente della Camera Laura Boldrini che volle incontrare i ragazzi del Marco Polo per parlare di diritti e venne accolta a scuola con gli studenti che recitavano gli articoli della Costituzio­ne italiana in dieci lingue diverse. E anche oggi, all’alba del nuovo Governo e a seguito delle dichiarazi­oni del Ministro dell’Interno, il liceo Marco Polo ritorna in prima linea . «Non capisco questa presa di posizione – tuona intanto Elena Donazzan, assessore regionale all’istruzione - i docenti devono imparare che le istituzion­i vanno rispettate. Questa è un’obiezione di coscienza preventiva che peraltro non comprendo, tutti noi siamo censiti dalla nascita, e c’è l’obbligo dell’anagrafe degli studenti da zero a sedici anni, se un professore fa obiezione di coscienza preventiva dovrebbe lasciare la cattedra».

Proprio Donazzan nei giorni scorsi aveva fatto un tweet sulla questione del censimento : «#Censimento­Rom, giusto e necessario: bisogna tutelare i bambini» si legge (in un retweet) sul suo profilo. E anche (sempre un retweet stavolta da Silvia Sardone, consiglier­e regionale lombardo in quota Forza Italia): «La scorsa settimana, prima delle polemiche di queste ore, ho presentato una mozione in Consiglio

Donazzan

I docenti imparino a rispettare le istituzion­i chi fa obiezione preventiva dovrebbe dimettersi

Regionale per il censimento nei campi rom, con particolar­e attenzione alla situazione dei bambini che non vanno a scuola e sono indirizzat­i verso la «carriera di criminali».

«Si sta facendo una tempesta per un’affermazio­ne quanto mai logica e rispettosa della legge – continua Donazzan - ogni minore deve essere censito». «La nostra funzione non è solo quella di meri ripetitori di nozioni – sottolinea­no i docenti del Marco Polo - ma è quella di testimonia­re, nel momento opportuno, quando serve e prima degli altri, il rifiuto di qualsiasi schedatura che rinvii, anche lontanamen­te, ad elenchi etnici, razziali, politici, sessuali. Questa mozione non vuole intervenir­e nella polemica politica quotidiana ma, al contrario, ricordare il ruolo inclusivo che i docenti, e la scuola in generale, svolgono dentro l’ordinament­o dello Stato. Invitiamo tutte le scuole del paese a fare altrettant­o».

 ?? ( Vision) ?? Il Liceo Marco Polo L’ingresso dell’istituto che torna agli onori delle cronache per l’iniziativa del Consiglio di istituto
( Vision) Il Liceo Marco Polo L’ingresso dell’istituto che torna agli onori delle cronache per l’iniziativa del Consiglio di istituto
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy