Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Asse Veneto, Friuli, Carinzia sui migranti: «Collaboriamo»
Appello dell’austriaco Kaiser. Zaia e Fedriga: stop agli sbarchi Bisato Dopo che per anni si è detto contrario a quello di Minniti, ora Zaia dirà sì al Cie di Salvini?
Salvini Presto nelle commission i territoriali per i richiedenti arriveranno rinforzi per smaltire l’arretrato
Bisato
Dopo che per anni si è detto contrario a quello di Minniti, ora Zaia dirà sì al Cie di Salvini?
TRIESTE «Il Governo sta andando nella direzione giusta, quella della sostenibilità. Si parla di regimazione dei flussi e finalmente si è posta la questione a livello comunitario: l’Italia non può portarsi in casa tutte le navi della disperazione». Luca Zaia, presidente del Veneto, e Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, fanno quadrato attorno al loro leader, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, sposando senza indugi lo stop agli sbarchi, la chiusura dei porti e pure il censimento del Rom («Una tempesta in un bicchier d’acqua - ha detto Zaia - non siamo alle leggi razziali, pensiamo solo ai bambini»).
I due, ieri, si sono incontrati a Trieste con il presidente del Land austriaco della Carinzia Peter Kaiser, nell’ambito dell’assemblea del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect) «Euregio Senza Confini», nato nel 2012. Durante il summit del Gect non si è parlato di migranti (sebbene uno dei cinque progetti avviati, Eumint, abbia come obiettivo proprio il rafforzamento della cooperazione istituzionale transfrontaliera tra le due Regioni, il Land e le Province di Bolzano e di Trento, «al fine di affrontare le sfide di carattere sociale, economico, politico e culturale legate ai fenomeni migratori») ma l’argomento, attinente alla cooperazione per sua stessa natura, è stato comunque centrale nei commenti a margine. Kaiser ha rimarcato la necessità di trovare una soluzione europea: «Noi possiamo dimostrare che il bene delle persone deriva dalla collaborazione internazionale » , incassando il plauso di Fedriga che ha sottolineato come l’Austria abbia preso «posizioni molto chiare sull’immigrazione» ed anche per questo si stia creando «un asse a livello Europeo per chiedere che vengano ripristinate le regole».
E mentre Salvini convoca al Viminale i presidenti delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, compresi quelli di Padova, Verona, Treviso e Vicenza, promettendo loro l’arrivo di 250 nuovi funzionari per lo smaltimento dell’arretrato, cui se ne aggiungeranno in futuro altri 171, Zaia attacca: «L’80% dei cittadini del mondo che vengono qua non sono profughi». Al Pd, che col segretario Alessandro Bisato lo stiletta: «Sarà favorevole al Cie in Veneto proposto da Salvini, dopo che per anni è stato contrario a quello di Minniti?», replica indirettamente: «Sul tema dei centri di accoglienza, la linea è di centri al massimo di 100 posti, e hanno senso di esistere solo in un progetto organico come quello che sta mettendo in pratica Salvini, che sta dicendo alle navi di andare in altri porti». Fedriga, dal canto suo, ha ribadito di essere in ogni caso contrario all’accoglienza diffusa: «Non possono entrare ed uscire liberamente da questi hotspot che devono essere chiusi e controllati».
A Trieste, terra di specialità, si è parlato pure di autonomia («Se questo governo non ce la darà, per noi avrà fallito» ha avvertito Zaia) e, ovviamente, del futuro del Gect: dopo 5 anni di presidenza veneta e progetti finanziati per 6 milioni (dalle piste ciclabili agli scambi culturali tra le scuole, passando per la logistica delle merci e le camere di commercio) il timone passa ora alla Carinzia, con l’obiettivo di allargare il gruppo entro un anno all’Istria e poi alla Slovenia. È stato dato anche il via libera ad un nuovo logo, che renda immediatamente identificabili le iniziative comuni.