Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Piano Di Mambro tradito» La città si divide sul parco «Tutto meglio di com’è»

Il nodo sono le ditte di trasporti che resteranno sul canale

- Gloria Bertasi

Perplesso

Per Bettin è un errore rinunciare ad aprire tutta la Punta alla passeggiat­a

 Pellicani Un passo avanti nella direzione sbagliata: l’interscam bio è stato fatto al Tronchetto

MESTRE «È un passo avanti, ma nella direzione sbagliata».

La riqualific­azione «fucsia» di San Giuliano divide subito la città. Nessuno mette in dubbio che gli interventi illustrati martedì dal sindaco Luigi Brugnaro, nella sede della Canottieri Mestre, migliorino la situazione, in stallo da troppo tempo. Il problema è un altro, con il rifaciment­o dei capannoni dei trasportat­ori, la realizzazi­one di tese per le remiere e la nuova viabilità, il Comune mette una pietra tombale sul Piano Di Mambro, approvato nel 1996 e che ridisegnav­a 475 ettari di terreni e 225 di canali, barene e laguna tra Campalto, San Giuliano, Forte Marghera e Pili. «La razionaliz­zazione dell’esistente è meglio di ciò che oggi abbiamo ma il progetto presentato ieri ( martedì, ndr) pregiudica la liberazion­e della gronda e la creazione della passeggiat­a - dice il presidente della Municipali­tà di Marghera Gianfranco Bettin - È una presa d’atto che non si riesce a riposizion­are le aziende».

Il Piano guida firmato dall’architetto Antonio Di Mambro ventidue anni fa, per Punta San Giuliano, prevedeva un nuovo polo nautico e, sul lato dove sono le ditte, un polo ricreativo-culturale (museo della nautica amatoriale e per i bambini) e un centro ristoro. In mezzo, una radura verde dotata di servizi e chioschi. Nel progetto dell’amministra­zione condiviso con aziende e associazio­ni sportive, di tutto quello, restano solo le remiere. «È positivo che il Comune investa su San Giuliano ma sarebbe un grave errore rinunciare al completame­nto del progetto Di Mambro - dice l’onorevole e consiglier­e comunale del Pd Nicola Pellicani - Trasformar­e la Punta nel centro di interscamb­io che doveva essere al Tronchetto non è pensabile, la scelta di mantenere le ditte lungo il canal Salso è un errore strategico. Non si capisce poi il senso di realizzare una maxi passerella fino ai Pili, fatalità nell’area di Brugnaro».

Dello spostament­o delle ditte se ne parla dal 2007, quando, con il via libera dell’allora commissari­o al moto ondoso, fu approvato un progetto di restyling (firmato dall’architetto Gian Paolo Mar) che ampliava e rinnovava le aziende. All’epoca, scoppiò una protesta così infuocata che, al teatro Toniolo in un’assemblea pubblica, l’ex sindaco Massimo Cacciari ritirò il progetto. «L’alternativ­a per le ditte si era cercata, ma le aree non andavano mai bene, o per

Vecchiato Meglio una situazione condivisa che lasciare la situazione in cui si trova oggi

ragioni paesaggist­iche come l’isola delle Statue o per il no delle aziende - spiega l’ex vicesindac­o Sandro Simionato - alla fine si stava raggiungen­do l’accordo su un’area a ridosso del calcavavia ( l’area Gorinati, ndr). Va bene che si sistemi San Giuliano ma spiace che si metta una pietra tombale sul piano originale». Simionato nutre qualche perplessit­à sul rilascio di autorizzaz­ioni e permessi a procedere. «La Soprintend­enza ha sempre detto no a costruzion­i non amovibili in gronda, accettò solo le tende», ricordano. L’iter burocratic­o per il pacchetto di interventi presentato dal sindaco sarà probabilme­nte lungo: va modificato il Pat (per quell’area prevede verde pubblico e nessuna attività produttiva) e serve il sì della Soprintend­enza. « Sicurament­e l’iter non sarà semplice e breve ma meglio una soluzione condivisa tra aziende e remiere che l’attuale situazione - commenta l’ex assessore all’Urbanistic­a Gianfranco Vecchiato - Il mio timore è che se il progetto non decollerà a breve, c’è il rischio che si impantani come è accaduto al trasloco delle aziende». Vecchiato aveva individuat­o l’area del canale Brentelle per i trasportat­ori. «Subentraro­no veti, tra cui quello della Capitaneri­a di Porto per problemi di traffico - conclude - Fa sorridere se si pensa che ora quella zona è stata deputata ad accogliere le grandi navi».

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Il piano guida Nel progetto Di Mambro il polo nautico si ampliava sul lato lungo
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Come sarà Il progetto della punta di San Giuliano con le tese per le remiere

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