Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Un Venezia tra mercato e futuro

Il nuovo corso arancioner­overde anche nella Primavera, affidata a Marangon e Zulian. «Un onore allenare qui». Il diesse Angeloni al lavoro sul fronte uscite

- Dimitri Canello

VENEZIA Un nuovo corso e una nuova era, ma con l’eredità della precedente che si fa ancora ben sentire sul bilancio del Venezia.

Il nuovo direttore sportivo Valentino Angeloni è alle prese con la gestione non certo semplice di tanti contratti molto pesanti per la categoria, anche in relazione al valore dei giocatori sotto contratto. Alex Geijo, che era il più pagato della rosa, ha appena rinnovato a una cifra meno della metà rispetto a quella percepita fino all’anno scorso. Zigoni aveva il riscatto obbligator­io in caso di salvezza a 450mila euro e percepisce un ingaggio molto elevato. La società lo ha messo sulla lista di partenza ma a queste cifre trovare acquirenti non sarà semplice. In lista di partenza pure Facchin (che non andrà ad Avellino) Malomo, Acquadro, Tortori, Caccavallo e Fabris, tutti di ritorno dai rispettivi prestiti. Ma sul piatto c’è soprattutt­o Leo Stulac, per il quale il Venezia chiede due milioni, considerat­o che il centrocamp­ista sloveno ha un anno di contratto e a febbraio si potrà accordare con chi vorrà. Il Parma ha fatto una proposta al Venezia che non soddisfa il club arancioner­overde, ma non c’è accordo nemmeno col giocatore.

Il Genoa, al contrario, ha già l’intesa con l’agente ma non ha ancora alzato la cornetta per provare ad accordarsi col Venezia. L’obiettivo del nuovo corso, con Angeloni in cabina di regia e Stefano Vecchi in panchina, è quello di ridurre il monte ingaggi e di mantenere il livello tecnico della squadra competitiv­o. Una missione, quella affidata ad Angeloni da Joe Tacopina, che ricorda molto il cambio della guardia fra Sabatini e Monchi a Roma. Angeloni, infatti, è abilissimo a scovare giovani talenti, a comprarli a prezzo equo e a rivenderli generando plusvalenz­e reali molto importanti per il bilancio del club. Per ora la situazione è questa, nei prossimi giorni diverse trattative in uscita potrebbero decollare, così come il rinnovo di Maurizio Domizzi, dato da più parti per imminente. Ieri, nel frattempo, sono stati presentati Nicola Marangon e il suo secondo Matteo Zulian, designati rispettiva­mente come allenatore e vice della Primavera arancioner­overde. «Giocare per il Venezia — ha spiegato Marangon — per me è stata un’emozione unica, oggi poter allenare una squadra del club della mia città lo è altrettant­o. Quattro anni fa, con Mattia Collauto, abbiamo iniziato a lavorare sulla metodologi­a, andando anche un po’ controcorr­ente rispetto a quelle che sono le idee più diffuse nel panorama del calcio attuale, è stata una scommessa importante ma otteniamo quotidiana­mente risultati importanti che riguardano soprattutt­o la crescita dei nostri ragazzi».

E Marangon ritorna anche sul collegamen­to stretto e sulla collaboraz­ione che ci saranno con l’ambiente della prima squadra. «Poter allenare la Primavera è il completame­nto di un percorso che mi ha visto l’anno scorso lavorare con gli Under 17. Il nostro lavoro verrà svolto in funzione della prima squadra — spiega — e faremo tutto il possibile per fornire giocatori pronti a mister Vecchi qualora dovessero dovessero verificars­i l’opportunit­à o la necessità». Un concetto ribadito anche dal ds Angeloni, che ha sottolinea­to come «tre anni fa qui non c’era nulla, le difficoltà affrontate sono state tante e reali. Il lavoro svolto fino ad oggi è stato eccezional­e, il compito di tutti è quello di migliorare ulteriorme­nte e questo non può essere che uno stimolo importante».

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Venezia Nicola Marangon e Matteo Zulian tra Mattia Collauto e Valentino Angeloni

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